ROMA «Il Mezzogiorno ha un forte potenziale, ma in parte inespresso». Lo ha detto il vicepresidente di Confindustria per le politiche strategiche per lo sviluppo del Mezzogiorno, Natale Mazzuca, ieri durante il suo intervento all’Unione Industriali di Napoli per il primo incontro territoriale di presentazione del nuovo accordo quadriennale tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane. «Il Sud è una piattaforma privilegiata per la posizione geografica al centro del Mediterraneo, crocevia strategico degli scambi commerciali con un ruolo chiave dei porti e delle infrastrutture di collegamento per il comparto energy», ha spiegato Mazzuca.
«Bene gli ultimi anni, come evidenziato da alcune sezioni del Check-Up Mezzogiorno, per esempio l’ispessimento dell’apparato produttivo, misurato dall’incremento delle società di capitali (superano le 425mila unità, con una crescita in tutte le regioni meridionali) e la tenuta occupazionale (+2,2% nel 2024, con le donne al +3,3%), anche grazie all’apporto di Decontribuzione Sud (ruolo determinante dal 2020 in poi)», ha continuato Mazzuca, «ma, a fronte di fattori positivi, permangono criticità strutturali, tra cui: la dimensione d’impresa, ancora troppo sbilanciata sulla micro-piccola dimensione, con effetti negativi sull’ancoraggio alle catene del valore globali; la densità produttiva, ancora troppo disomogenea e debole. La base da cui partire per una strategia di rilancio sono i casi di eccellenza sul territorio che, però, sono distribuiti in modo non omogeneo e non sempre in grado di coagulare attorno a sé filiere strutturate». «Per creare ecosistemi competitivi d’impresa al Sud», ha ancora spiegato Mazzuca, «la nostra visione è che vi siano alcune leve prioritarie da attivare: puntare sulle filiere produttive individuate nel Piano strategico Zes Unica e promuovere il ruolo attrattivo e di insediamento delle grandi imprese. Per far questo occorre puntare su investimenti in infrastrutture, immateriali e materiali, di straordinaria portata; individuare chiare priorità nell’ambito della logistica, a partire da quella portuale; lavorare a un piano straordinario per l’innalzamento delle competenze. Serve una politica industriale per il Mezzogiorno e sarà possibile sfruttando anche i fondi Pnrr e le risorse della coesione ancora non spesi; tutti gli strumenti di incentivo a sostegno delle iniziative imprenditoriali del Mezzogiorno, a partire dal credito di imposta Zes, che va reso strutturale in termini di dotazione e prospettiva pluriennale; la messa a disposizione di risorse dedicate da parte del sistema finanziario, pubblico e privato», ha chiuso Mazzuca. (redazione@corrierecal.it)
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