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Santanchè, rinviata al 20 maggio l’udienza per truffa ai danni dell’Inps

La decisione della gup dopo la richiesta del nuovo legale della ministra

Pubblicato il: 26/03/2025 – 13:46
Santanchè, rinviata al 20 maggio l’udienza per truffa ai danni dell’Inps

MILANO È stata rinviata al 20 maggio l’udienza preliminare che vede tra gli imputati Daniela Santanchè per truffa aggravata ai danni dell’Inps. Lo ha deciso la gup di Milano Tiziana Gueli, dopo che il nuovo legale della ministra, l’avvocato Salvatore Pino, ha chiesto un «termine a difesa», ossia un diverso per studiare gli atti dati la recente nomina. L’altro difensore, Nicolò Pelanda, era, invece, impegnato in un altro processo. Già ieri l’avvocato Pino, che ha sostituito nel collegio difensivo il legale Salvatore Sanzo, aveva preannunciato al gup la richiesta di un termine a difesa, presentata stamani, e al contempo l’altro difensore Pelanda ha depositato legittimo impedimento perché impegnato in un altro processo in appello. Da qui il rinvio deciso dal giudice. Nell’udienza di oggi, comunque, non se sarebbe arrivato a decisione sui rinvii a giudizio o meno. Dopo che la Cassazione ha stabilito che il procedimento resta a Milano, è ancora aperta la fase delle questioni preliminari ei difensori potrebbero sollevarne altre o anche chiedere l’esame degli imputati in aula. Poi, la parola passerà ai pm che ribadiranno la richiesta di processo. Infine, parleranno la parte civile Inps, con il legale Aldo Tagliente, e le difese. Serviranno, dunque, almeno altre due udienze. La gup, intanto, sta per passare ad altro incarico in Tribunale ed è stata prorogata all’ufficio gip fino al 31 marzo, ma potrebbe, comunque, rimanere applicata per concludere l’udienza preliminare. Ad ogni modo, anche un cambio di giudice in questa fase non allungherebbe di troppo i tempi. Secondo le accuse, la senatrice di FdI, il compagno Dimitri Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria – società del gruppo fondato dalla ministra, da cui è uscita nel 2022, e anche esse imputate – sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto «indebitamente» la cassa integrazione in deroga «a sostegno delle imprese colpite dagli effetti» della pandemia Covid per 13 dipendenti, per oltre 126mila euro. A Santanchè, così come agli altri dovuti, viene imputato di aver «dichiarato falsamente» che quei dipendenti fossero in cassa «a zero ore», mentre invece svolgevano le «proprie mansioni» in «smart working». Visibilia Editore ha già chiesto di patteggiare e le due società hanno risarcito l’Inps. Per la ministra il processo sul falso in bilancio nel caso Visibilia inizierà, invece, il 15 aprile. Poi, è indagata per bancarotta per il fallimento di Ki Group e rischiando un’accusa analoga dopo il crac anche di Bioera. 

Pm: «Rinvio Santanchè troppo lungo, rischio prescrizione»

La pm di Milano Marina Gravina, davanti alla gup Tiziana Gueli, non solo si è opposta alla richiesta di termini a difesa del nuovo legale della ministra Daniela Santanchè, Salvatore Pino, ma anche ad un rinvio così lungo al 20 maggio, di quasi due mesi, facendo presente che sul procedimento per la presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps incombe il rischio prescrizione. Le prime condotte contestate, infatti, risalgono al 2020 e la prescrizione per il reato è di 7 anni e mezzo. Le tesi portate in aula dalla Procura non sono state accolte dalla giudice Tiziana Gueli. Il 20 maggio pare fosse la prima data di udienza disponibile. La Procura di Milano sull’istanza di termini a difesa e rinvio dell’avvocato Pino si è opposta facendo presente che il legale Salvatore Sanzo, da giurisprudenza di Cassazione, anche avendo revocato la nomina avrebbe potuto rimanere per questa udienza in cui avrebbero dovuto discutere i pm per ribadire la richiesta di processo. I pm si sono opposti anche ad un rinvio così lungo: con la prescrizione, che dovrebbe adottare nel 2027, c’è il rischio che il procedimento per quella data non sia ancora arrivato ad una sentenza definitiva. Tutti argomenti contrastati dalla difesa della ministra e che non hanno convinto il giudice, che ha individuato come prima data utile per andare avanti il ​​20 maggio. Sull’applicazione nel procedimento del giudice Gueli, che nel frattempo passerà da aprile in Tribunale alla nona sezione penale, dovrà decidere nei prossimi giorni la presidenza del Tribunale di Milano. 

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