VIBO VALENTIA «Non sono in predicato per nessun incarico comunale e non parteciperò a nessuna selezione relativa a ruoli di alcun genere nel Municipio di Vibo». Scriveva così poche settimane fa Gianpiero Menniti, segretario vibonese di Europa Verdi e curatore della campagna elettorale del sindaco Enzo Romeo. «Aggiungo e ribadisco: il “funzionario di staff” non è figura pensata per me» tornava nuovamente con un post successivo, criticando chi, velatamente o meno, indicava lui come possibile nuovo capo gabinetto del primo cittadino, dopo che questo ne aveva annunciato l’imminente selezione. «Non ci sorprenderebbe se il primo nome di questo staff fosse proprio quello del famoso “super esperto” che il sindaco aveva provato a piazzare qualche tempo fa con il super bando, poi di fatto ritirato, che ancora oggi fa discutere» avevano commentato le opposizioni. Sono passate solo poche settimane e proprio ieri con una delibera di giunta il sindaco Enzo Romeo ha nominato il suo “staff”: Gianpiero Menniti.
È lo stesso leader di Europa-Verdi ad annunciarlo, sempre sui social, con un post intitolato “Il principio di lealtà”. Con tanto di citazione di Virginia Woolf, scrive: «Da ieri sera il Sindaco Enzo Romeo mi ha nominato suo capo di gabinetto: incarico chiaro, diretto, tecnico, di coordinamento. Impegno gravoso, l’ho accettato e lo ringrazio per la fiducia». Una nomina del tutto legittima, presente in quasi tutti i Comuni, con ampie mansioni affidate al braccio destro di Romeo: ufficio gabinetto, segretaria, il ruolo di portavoce per un totale di 36 ore settimanali fino a fine mandato. Chiaramente tutto a spese del Comune, per una cifra che – spiega il gruppo Cuore Vibonese – «può arrivare fino a 160 mila euro in 4 anni». Una scelta apparentemente non gradita neanche all’interno della maggioranza, tanto che la componente Pd della Giunta, gli assessori Soriano e Continanza, hanno disertato la riunione di ieri. Anche in virtù delle prevedibili polemiche che avrebbero seguito la nomina.
Polemiche che non sono tardate ad arrivare. «Sono passati alcuni mesi dal primo bando Pnrr per l’assunzione di una precisa figura professionale, ma le nostre preoccupazioni hanno trovato, purtroppo, un riscontro. Non avremmo voluto assurgere al ruolo di Cassandre, ma era evidente, già nello scorso autunno, che qualcosa il sindaco e una parte della sua maggioranza, stessero tramando» attacca il coordinamento cittadino di Forza Italia. «Purtroppo, anche il nome della persona, individuata nel pomeriggio di ieri come capo di gabinetto, risponde alle indiscrezioni giornalistiche di qualche mese addietro che non erano affatto infondate come qualcuno avrebbe voluto far passare. Il fatto più grave è, però, un altro: il primo cittadino, con la consueta preziosa collaborazione dell’assessore al Personale, ormai divenuto il suo punto di riferimento, ha pensato bene di far approvare alla propria giunta una delibera con la quale inquadra nell’area dei Funzionari ad elevata qualifica, il proprio capo di gabinetto che già dà lezioni di lealtà sui social».
«Ha agito – continuano – utilizzando risorse di bilancio e non già fondi comunitari, come sarebbe accaduto se fosse andato in porto il bando Pnrr, per il quale sono arrivate decine di domande senza che alcun profilo professionale potesse rispondere a quello richiesto. Quindi, per i contribuenti, al danno si aggiunge la beffa. Insomma, noi abbiamo risanato i conti dell’Ente, in anni di lacrime e sangue; alla giunta ed al consiglio comunale è stata ridotta l’indennità del 30% ed oggi ci ritroviamo a dover pagare una cambiale elettorale di Romeo. Si è, pertanto, ritornati al sistema “dell’affidamento diretto” tutto a carico dei cittadini, escogitato dal sindaco e da qualche suo prode assessore che apre, peraltro, un caso politico, all’interno della maggioranza, a nove mesi esatti da quel trionfo e da quelle promesse di cambiamento, di rinnovamento, di trasparenza e di serietà amministrativa».
«E sebbene l’immaginazione, come sosteneva qualcuno, possa andare sempre ben oltre ogni intuizione sensibile, pensare che Enzo Romeo potesse operare con queste assurde modalità, una scelta dannosa per le casse dell’Ente, dopo aver urlato a squarciagola il taglio ai costi della politica, sarebbe stato arduo anche per noi. Peraltro, ci troviamo anche costretti a chiedere al sindaco una verifica all’interno della sua stessa maggioranza. Infatti, il Partito democratico, la principale forza politica di riferimento non ha inteso prendere parte alla giunta. Sia Stefano Soriano che Vania Continanza, saggiamente, oseremmo dire, hanno evitato di prendere parte a questo scempio di risorse pubbliche a differenza dei Cinquestelle, gli storici censori degli sprechi che hanno sommessamente sottoscritto quanto predisposto dal primo cittadino e dal suo entourage. E allora, Romeo venga subito in Aula a spiegarci se una maggioranza ce l’ha ancora ed in che termini, considerata la consistenza numerica del Pd, che ieri lo ha praticamente sfiduciato, tra gli scranni del Consiglio comunale».
Duro anche il gruppo consiliare di minoranza Cuore Vibonese, con i consiglieri Giuseppe Cutrullà e Danilo Tucci, che sottolineano una «frattura all’interno della maggioranza, sancendo di fatto una divisione tra il gruppo del sindaco e i dem» che hanno disertato la riunione. «Il segnale politico è chiaro: il Pd, non partecipando alla delibera proposta dal primo cittadino (tesserato Pd), manifesta una forma di sfiducia nei suoi confronti. Un gesto che apre interrogativi sulla tenuta della maggioranza e sugli equilibri politici all’interno dell’amministrazione comunale. La questione non è solo politica, ma anche amministrativa e contabile. La scelta di impiegare risorse comunali per questa nomina, anziché per interventi concreti a favore dei cittadini, potrebbe configurare un possibile danno erariale. Il sindaco è consapevole del Patto Salva Città e delle misure già individuate per il risanamento dell’ente?».
«L’utilizzo di fondi pubblici per quello che appare come un accordo di natura politica sembra in netto contrasto con la necessità di garantire una gestione oculata delle risorse. Era davvero necessario nominare un fiduciario del sindaco con un compenso annuo di 40.000,00 euro per un totale di 160.000,00 euro in 4 anni? Si tratta forse di un tutor per gli assessori, visti i risultati non esaltanti ottenuti finora? E in particolare, è stato individuato un tutor per l’assessore alla Cultura, Turismo e Grandi Eventi, ambiti nei quali Menniti sembrerebbe avere maggiore competenza? Avremmo preferito che queste somme fossero destinate ai problemi della città visto che la stagione estiva è alle porte ed i problemi siamo sicuri non mancheranno. Interrogativi che meritano risposte chiare, mentre la città attende soluzioni concrete ai problemi reali che la affliggono e che dopo un anno di amministrazione targata Romeo tardano ad arrivare». Lapidario invece il commento dell’ex sindaca Maria Limardo: «Tanto tuonò che piovve». (ma.ru.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x