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Morte di Serafino Congi, Baldino: «Dopo tre mesi ancora nessuna notizia»

L’uomo di San Giovanni in Fiore è deceduto il 4 gennaio a causa di un infarto dopo tre ore di attesa per un’ambulanza con un medico a bordo

Pubblicato il: 27/03/2025 – 12:37
Morte di Serafino Congi, Baldino: «Dopo tre mesi ancora nessuna notizia»

CATANZARO «Chiediamo con forza che venga fatta piena luce sulla morte di Serafino Congi. Pretendiamo verità e giustizia, ma soprattutto pretendiamo un sistema sanitario che garantisce a tutti il ​​diritto alla salute, indipendentemente da dove si nasce La Costituzione italiana lo impone: uno Stato che non garantisce cure universali e accessibili a tutti è uno Stato che non solo ha fallito, ma ha tradito se stesso». E’ quanto afferma, in una nota, la deputata M5s Vittoria Baldino che sulla vicenda ha presentato un’interpellanza urgente al ministro della Salute. «Sono passati quasi tre mesi – aggiunge Baldino – dalla tragica morte di Serafino Congi, giovane padre di San Giovanni in Fiore, deceduto il 4 gennaio a causa di un infarto dopo tre ore di attesa per un’ambulanza con un medico a bordo. Oggi, a distanza di tutto questo tempo, la verità su quella notte drammatica non è ancora emersa. L’Asp di Cosenza ha avviato un’indagine interna, ma i cittadini di San Giovanni in Fiore ei familiari di Serafino non hanno ancora notizie, e pesa il silenzio delle istituzioni. Il caso di Serafino Congi non è isolato, piuttosto è il simbolo del fallimento di un sistema sanitario che non garantisce cure tempestive, adeguate e universali». «I numeri sono drammatici – sottolinea il parlamentare – e oltre 300 milioni di euro l’anno vengono spesi dalla Regione Calabria per mandare i pazienti a curarsi fuori regione; il 90% degli Ospedali di Comunità è fermo; i tempi di soccorso sono indegni di un Paese civile; quattro delle cinque peggiori aziende sanitarie per screening oncologici, secondo l’Agenas, sono proprio in Calabria; siamo sotto la media italiana per posti letto nel pubblico, e sopra la media italiana per posti letto nel privato. In Calabria non si muore solo di malattia, si muore di abbandono, di solitudine istituzionale, di promesse mancate. Cittadini e istituzioni devono fare fronte comune e pretendere serietà, attenzione e soluzioni reali per una sanità pubblica all’altezza di uno Stato che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo».

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