CATANZARO «L’ordinanza non si può modificare, per una semplice ragione e cioè perché è stata emessa acquisendo l’assenso della Regione che, ovviamente, non esprimerebbe il proprio assenso a modifiche, quindi stiamo parlando del nulla. C’è stato un cortocircuito nei rapporti all’interno dell’Inail tra il direttore generale e il Consiglio di amministrazione, ma credo si sia già risolto e comunque si tratterebbe di una vicenda che riguarderebbe semplicemente gli ospedali e le risorse Inail. In ogni caso ho avuto segnali del fatto che questo cortocircuito sia già di fatto risolto».
Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, a margine di un’iniziativa sui temi della legalità alla Camera di Commercio di Catanzaro, con riferimento alla vicenda delle tensioni sull’ordinanza che ha affidato allo stesso Occhiuto il ruolo di commissario per l’emergenza ospedaliera in Calabria.
Occhiuto si è poi soffermato sul tema dell’incontro a Catanzaro, che sancisce una sorta di sinergia tra istituzioni e imprese nel contrasto alla ‘ndrangheta: «Esperienze del genere – ha affermato il governatore – sono state già fatte, mi riferisco per esempio ai protocolli firmati per il terzo megalotto della Statale 106, ma anche al tavolo fatto un paio di anni fa nella Prefettura di Vibo valentia per avviare i lavori dell’ospedale di Vibo. Le istituzioni devono stare insieme per dimostrare che lo Stato è forte, perché se ci si arrende all’idea che non possono arrivare risorse in Calabria perché “preda della ‘ndrangheta”, allora perderemmo prima di combattere perché è proprio quello che la ‘ndrangheta vuole: costringere questa regione in una condizione di sottosviluppo». In questi tre anni sono arrivate grandissime risorse, 3,8 miliardi per la Statale 106, ha sottolineato Occhiuto «ora c’è una accelerazione anche nella realizzazione degli ospedali che erano fermi e allora è importante che le istituzioni siano vicine, compatte per fronteggiare le infiltrazioni e per prevenirle perché altrimenti – ha concluso – anche l’esito finale della realizzazione delle opere può essere messo a serio rischio dalle infiltrazioni criminali se non si prevengono attraverso il contributo di tutti». (a. c.)
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