Martedì, 01 Aprile

Ultimo aggiornamento alle 19:37
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

factotum

‘Ndrangheta a Torino: l’ex sindacalista «al servizio» del presunto boss D’Onofrio: chiuse le indagini

Rischiano il processo gli indagati nell’ennesima inchiesta che mira a far luce sull’attività delle cosche nel territorio di Carmagnola

Pubblicato il: 29/03/2025 – 7:51
‘Ndrangheta a Torino: l’ex sindacalista «al servizio» del presunto boss D’Onofrio: chiuse le indagini

La Dda di Torino (il pm Marco e Sanini e i colleghi Mario Bendoni e Paolo Toso) ha chiuso le indagini nei confronti di 6 persone che ora rischiano il processo. Si tratta degli indagati nell’inchiesta “Factotum”, ai quali vengono contestati i reati di associazione mafiosa, estorsione, tentata e consumata, ricettazione e detenzione illegale di armi. Una nuova inchiesta, quella della Procura del capoluogo piemontese, che si aggiunge alle tante che hanno colpito in passato – e duramente – l’attività legata alla ‘ndrangheta sul territorio e strettamente connesse alla “casa madre” calabrese. Dalle indagini è altresì emerso che l’organizzazione in questione, grazie all’opera di due ulteriori destinatari del fermo, ha fornito sul territorio di Carmagnola protezione a imprenditori nel corso di dissidi con altri operatori economici. Tale servizio di protezione veniva remunerato con somme di denaro riscosse e successivamente destinate agli associati.

D’Onofrio

A rischiare il processo c’è il presunto boss della ‘ndrangheta radicata da Moncalieri e Carmagnola, Francesco D’Onofrio (cl. ’55) di Mileto (difeso dagli avvocati Alessandro e Roberto Lamacchia), tornato libero a luglio dello scorso anno, già coinvolto nell’inchiesta Minotauro, nonostante si sia sempre dichiarato estraneo alle dinamiche di ‘ndrangheta. Francesco D’Onofrio, in ipotesi d’accusa, risulta dirigente e organizzatore della rete della ‘ndrangheta del Piemonte (a tutt’oggi ancora operativa) – e aver in tale veste promosso, favorito e partecipato a incontri tra associati di diverse articolazioni calabresi e piemontesi (per intese, alleanze, spartizioni del territorio, richieste di interventi di mediazione o recupero crediti, regolamentazioni di rapporti tra associati e articolazioni, autorizzazioni a commettere delitti) – e riferimento per appartenenti alla criminalità organizzata comune che intendevano ottenere avallo per la propria attività delittuosa.

L’ex sindacalista

E poi l’allora sindacalista della Filca-Cisl, Domenico Ceravolo, subito sospeso in seguito all’indagine secondo la quale, attraverso di lui, ci sarebbe stato «il «tesseramento dei dipendenti delle imprese edili gestite da calabresi». Per gli inquirenti della Dda di Torino è «un partecipe del sodalizio carmagnolese, al quale è legato da diversi anni». Trasferitosi in Piemonte dal Vibonese, in concomitanza con la scoperta «della sua contiguità con appartenenti alle locali ‘ndranghetiste di quella zona», scrivono gli inquirenti, Ceravolo «finito sotto usura ad opera di alcuni appartenenti alla ‘ndrangheta, da altri è stato invece “protetto” ed anche utilizzato quale intestatario fittizio di beni» si legge. L’uomo, inoltre, sul territorio «si sarebbe messo a disposizione prima della cosca e poi di Francesco D’Onofrio, dirigente della ‘ndrangheta piemontese». 

Factotum

Anche in questo caso, le investigazioni si sono concentrate sul territorio di Carmagnola. In quest’angolo piemontese, infatti, il sodalizio è presente ed organizzato da più di un decennio, frutto di una forte immigrazione di famiglie calabresi, provenienti dal vibonese ed in particolare dalla cittadina di Sant’Onofrio, il regno indiscusso della famiglia Bonavota. Per gli inquirenti non c’è alcun dubbio, si tratta di un’articolazione appartenente alla rete unitaria della ‘ndrangheta del Piemonte e lo confermano i rapporti tra i suoi appartenenti e gli affiliati ad altre articolazioni piemontesi. (Gi.Cu.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x