Lavoro “sommerso”: in Calabria incidenza per oltre 50 miliardi, il doppio di quella italiana

LAMEZIA TERME «Secondo l’Istat l’economia sommersa a livello nazionale, invece, sviluppa ancora un giro di affari tra Economia non osservata (sommerso economico, quindi il lavoro irregolare e attività illegali) pari nel 2021 (ultimo dato diffuso dall’Istat) a circa 192 miliardi di euro, pari al 10,5% del Pil. Il valore aggiunto generato dall’economia sommersa ammonta a poco meno di 192 miliardi di euro, quello connesso alle attività illegali (incluso l’indotto) a circa 18 miliardi. In Calabria l’incidenza dell’Economia non osservata è del 19,2%, quasi il doppio di quella italiana, Calabria vale più di 50 miliardi di euro e sottrae risorse a vario titolo, fiscali e previdenziali, quindi di Iva, pari a circa 2 miliardi di euro». Lo evidenzia il rapporto della Commissione regionale per l’emersione del lavoro sommerso presieduta da Benedetto Di Iacovo, rapporto che si può scaricare e consultare alla fine dell’articolo. «Le unità irregolari in Italia sono 2990000, in Calabria – prosegue il rapporto – ammontano nel 2023 a circa 147.000 unità, erano pari a 210.000 unità nel 2004. Quindi la Calabria fa registrare un andamento decrescente dei tassi di irregolarità, anche a fronte di un leggero numero degli occupati irregolari negli ultimi anni». Nel report si evidenzia poi «una forte diminuzione del lavoro irregolare in Calabria negli ultimi 20 anni, sottolineando il successo delle politiche per l’emersione della nostra regione. Si evince, anche dai dati, l’effetto della pandemia che ha portato ad un forte aumento degli irregolari e il fatto che solo nel 2023 il dato degli irregolari torna ad avvicinarsi ai livelli di quello pre-covid».

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