CATANZARO Un colpo all’asse “transnazionale” della ‘ndrangheta calabrese che, con le cosche di Cirò e Cariati, è riuscita negli anni a radicarsi in Germania e, in particolare, nella città di Stoccarda. Nel corso del blitz “Boreas” condotto questa mattina sia in Calabria che nel land tedesco del Baden-Wurttemberg, sono stati arrestati, in tutto, 29 soggetti. In tutto sono 20 quelli fermati in Calabria: 13 in carcere e 7 ai domiciliari.
Bruzzese Gaetano Roberto (cl. ’68) di Bresso;
Celeste Olindo (cl. ’84) di Cariati;
Cosentino Alfonso (cl. ’80) di Cariati;
Creolese Rocco Francesco (cl. ’87) di Cariati;
Greco Giorgio (cl. ’64) di Cariati;
Graziano Giulio (cl. ’67) di Cariati;
Mangone Antonio (cl. ’88) di Cariati;
Marincola Aldo (cl. ’84) nato in Germania;
Rizzo Cataldo (cl. ’82) di Cariati;
Santoro Fiorenzo (cl. ’77) di Rossano;
Scilanga Cataldo (cl. ’76) di Cirò Marina;
Spagnolo Salvatore (cl. ’91) di Cariati;
Talarico Raffaele Mario Giuseppe (cl. ’60) di Cariati;
Meles Provino (cl. ’82) di Cariati;
Meles Raffaele (cl. ’84) di Cariati;
Morise Guarascio Bruno (cl. ’68) di Cariati;
Russo Antonio (cl. ’93) di Cariati;
Talarico Ettore (cl. ’54) di Cariati;
Talarico Mariafrancesca (cl. ’94) di Cariati;
Tavilla Angelina (cl. ’66) di Rosarno.
Gli inquirenti hanno individuato quale «vertice e reggente» della cosca di Cariati Giorgio Greco. Sarebbe stato lui, infatti, ad impartire ordini e direttive controllando le «estorsioni, gli appalti pubblici, danneggiamenti e furti, ma anche l’illecita concorrenza di prodotti caseari ed alimentari in territorio extranazionale». Per la ‘ndrina di Cariati, inoltre, operavano secondo la Dda anche Olindo Celeste, Alfonso Cosentino detto “Fofò”, Giulio Graziano, Fiorenzo Santoro detto “Renzo” e Gaetano Roberto Bruzzese. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, sotto la dirigenza di Giorgio Greco, avrebbero organizzato «le attività delittuose del sodalizio di appartenenza», pianificando le estorsioni e individuando le vittime. Erano impegnati, poi, nelle attività di narcotraffico e «provvedevano al reperimento e all’occultamento di armi e munizioni oltre che al reimpiego di capitali illeciti».
Aldo Marincola e Salvatore Spagnolo, invece, sarebbero appartenenti al locale di ‘ndrangheta di Cirò ed erano considerati «esponenti rappresentativi dei ceppi familiari dei maggiorenti della locale detenuti, Cataldo Marincola e Giuseppe Spagnolo». Per gli inquirenti, dunque, entrambi avrebbero «contribuito fattivamente ai progetti associativi», compiendo azioni intimidatorie ed estorsive ai danni di imprenditori, anche fuori il territorio regionale e nazionale mentre Spagnolo «avrebbe anche detenuto e spacciato droga per conto della consorteria di appartenenza». Ai domiciliari sono finiti anche gli avvocati Provino e Raffaele Meles e il commercialista Ettore Talarico. (g.curcio@corrierecal.it)
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