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l’intervista

Nicoletta Verna: «La scrittura permette di tirare fuori i temi umani dall’oscuro magma in cui sono relegati»

“I giorni di vetro” tra le opere in concorso al Premio La Cava. L’autrice: «Mario La Cava è stato il cantore degli umili»

Pubblicato il: 03/04/2025 – 12:46
di Mariateresa Ripolo
Nicoletta Verna: «La scrittura permette di tirare fuori i temi umani dall’oscuro magma in cui sono relegati»

Un nome che evoca quello della protagonista, ma «in maniera simbolica anche quello dell’umanità». Così Redenta, la cui storia è centrale ne “I giorni di vetro” (Einaudi) di Nicoletta Verna, incarna una donna in grado di resistere con coraggio alla ferocia del suo tempo. Una storia che parte dall’omicidio Matteotti, giorno della nascita della protagonista. «Anche questo, insieme al nome, segna il destino della donna», ci racconta l’autrice dell’opera che ha conquistato un posto tra le dieci proposte al Premio Letterario “Mario La Cava”. «Mario La Cava – afferma la scrittrice – è stato il cantore degli umili, ha saputo intrecciare nelle sue opere destino, ingiustizia, amarezza ma sempre tenendo in controluce il filo della speranza».

Redenta è la protagonista del suo romanzo, che donna è? Il suo nome evoca in qualche modo quello che sarà il suo destino? 

Redenta è una donna mite, umile, poverissima. È nata grazie al sortilegio di un guaritore che ha predetto per lei una vita sfortunata, in paese la ritengono scema, ritardata. Eppure Redenta conserva in sé il dono della carità, della pietà cristiana, che le regala una visione del mondo ampia e profonda. E le permette di dare vita a un gesto di salvezza che redime lei e chi la circonda. In questo senso il nome è sicuramente non casuale. Evoca il destino della protagonista, ma in maniera simbolica anche quello dell’umanità.  

Ne “I giorni di vetro” lei racconta uno dei periodi più complessi della Storia italiana, il Ventennio fascista. E lo fa partendo dall’omicidio Matteotti. Cosa rappresenta esattamente quel momento storico, e in che modo si lega indissolubilmente alla storia della protagonista?

Il delitto Matteotti del 10 giugno 24, e poi il discorso del 3 gennaio 25 dove Mussolini in Parlamento si assume la responsabilità morale e storica dell’omicidio, sono momenti fondamentali della nostra storia poiché segnano il passaggio del fascismo da partito a regime totalitario. E rimarcano un dato fondamentale: il fascismo è un movimento che orgogliosamente è nato e si è sviluppato su basi violente. Redenta nasce proprio il giorno del delitto Matteotti, e anche questo, insieme al nome, segna il destino della donna: come Matteotti, sarà una vittima della prevaricazione. Forse è questa la vera profezia nefasta che segnerà la sua vita. Il fascismo nel romanzo rappresenta un’allegoria della violenza che gli esseri umani possono esercitare gli uni sugli altri. E Redenta la vive in ogni forma: violenza psicologica, fisica, verbale. Senza avere nessun mezzo per difendersi. 

Cosa rappresenta per lei la scrittura? Che tipo di emozioni suscita in lei e quali sentimenti è in grado di farle esprimere?

C’è una frase molto vera di Charles Bukowski, Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo. È esattamente questo. La scrittura è la possibilità di tirare fuori gli immensi temi umani dall’oscuro magma in cui sono relegati, e dar loro una direzione narrativa, dunque  una specie di illusorio controllo. Sottolineo illusorio, naturalmente. È l’idea di poter prendere al volo la morte. Osservare i fatti e i sentimenti, cercare domande più che dare risposte, in maniera anacronistica rispetto a un mondo dove l’ossessiva ricerca di risposte è diventata un imperativo. 

La sua opera è stata proposta al Premio Letterario “Mario La Cava” ed è tra le dieci finaliste. Ne è contenta?

Ne sono contentissima, sia per l’indiscutibile autorevolezza del premio, sia per il gigantesco autore a cui è dedicato, sia per i libri e gli scrittori con i quali mi trovo a condividere questo viaggio. Mario La Cava è stato il cantore degli umili, ha saputo intrecciare nelle sue opere destino, ingiustizia, amarezza ma sempre tenendo in controluce il filo della speranza. È un’idea alta, etica, nobile di letteratura, ed è importante che un premio la ricordi e la tenga viva. Ed è un onore molto grande, per me, farne parte. 

L’autrice

Nicoletta Verna (Forlì, 1976) ha pubblicato per Einaudi Il valore affettivo (2021 e 2024), che ha avuto la menzione speciale al Premio Calvino e ha vinto il Premio Severino Cesari e il Premio Massarosa, e I giorni di Vetro (2024).

Il premio letterario “Mario La Cava”

Giunto alla sua ottava edizione, il Premio letterario “Mario La Cava” ha visto negli anni precedenti il trionfo di scrittrici e scrittori come Claudio Magris, Maria Pia Ammirati, Nadia Terranova, Donatella di Pietrantonio, Alessandro Zaccuri Gian Marco Griffi, Maria Grazia Calandrone.
Ogni anno viene assegnato a illustri personaggi del mondo letterario il Premio Speciale “La Melagrana” (negli anni precedenti Raffaele Nigro, Raffaele La Capria, Walter Pedullà, Piero Bevilacqua, Luigi Maria Lombardi Satriani, Massimo Onofri, Salvatore Silvano Nigro).
Nel corso della prossima edizione, così come negli anni precedenti, sarà poi assegnato il Premio dei lettori del Caffè, scelto tra i libri in gara da una giuria composta da appassionati lettori.

Le opere in concorso

Le opere proposte da una commissione composta da critici e scrittori tra quelle pubblicate in Italia nel 2024, saranno valutate da una giuria composta da Andrea Carraro, scrittore, Arnaldo Colasanti, critico e scrittore, Alessandro Moscè, critico e poeta, Caterina Verbaro, docente di letteratura all’Università LUMSA di Roma, e Pasquale Blefari, assessore alla Cultura del Comune di Bovalino, che selezionerà la terna finalista. L’opera vincitrice, a cura della stessa giuria, sarà designata durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Bovalino ad aprile 2025.

• Nostra signora da Messina – Eliana Camaioni – Algra Editore – Proposto da Paola Radici Colace
• Sparring partner – Andrea Caterini – Editoriale Scientifica – Proposto da Domenico Calcaterra
• Missitalia – Claudia Durastanti – La nave di Teseo – Proposto da Margherita Ganeri
• Il figlio di Forrest Gump – Angelo Ferracuti – Mondadori – Proposto da Marino Magliani
• Il fuoco che ti porti dentro – Antonio Franchini – Marsilio – Proposto da Maria Grazia Calandrone
• Certe sere Pablo – Gabriele Pedullà – Einaudi – Proposto da Salvatore Silvano Nigro
• La ragazza eterna – Andrea Piva – Bompiani – Proposto da Stefano Ercolino
• Troncamacchioni – Alberto Prunetti – Feltrinelli – Proposto da Marco Gatto
• Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia – Michele Ruol – Terrarossa – Proposto da Dario Ferrari
• I giorni di vetro – Nicoletta Verna – Einaudi – Proposto da Sandro Abruzzese

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