COSENZA Emozionato, ma desideroso di mettersi subito al lavoro. Il nuovo procuratore di Cosenza Vincenzo Capomolla è atteso «da tutta la provincia» come scherza il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri presente insieme a tutte le più alte cariche militari, politiche e religiose ed ovviamente ai procuratori calabresi. Non manca nessuno questa mattina in tribunale a Cosenza per la cerimonia ufficiale di insediamento per l’ex ff della Dda di Catanzaro.
D’altro canto Cosenza ha atteso a lungo l’arrivo dell’uomo chiamato a guidare gli uffici di procura. «È una città molto importante, un punto di riferimento estremamente rilevante sotto molti aspetti, sotto molti profili e quindi assolutamente un incarico impegnativo che bisogna assumere con grande responsabilità è una cosa che penso di fare senza trascurare il minimo impegno e quindi dare il massimo delle mie energie per svolgere la funzione. Cosenza spero possa trarre dei benefici dalla mia attività. È una procura che è già costituita da colleghi che lavorano, che hanno lavorato in questi anni, molti dei quali già li conoscevo, altri imparerò a conoscerli».
Una provincia vastissima, una città complessa dove emergono chiari episodi di illecito arricchimento e dove il traffico di droga resta non solo il core business della mala ma anche una emergenza alla quale porre rimedio, basti pensare ai tanti giovani assuntori. «Grazie al lavoro alla direzione distrettuale antimafia ho avuto modo di conoscere quest’area e abbiamo avuto la possibilità di avere delle conoscenze sulla realtà criminale anche su aspetti di contaminazione o di presunte contaminazioni del tessuto socio-economico cosentino. Noi andiamo ad sviluppare le notizie di reato che arrivano e quindi una certa cognizione delle notizie di reato più frequenti del territorio cosentino già c’è». Sul contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, «è una piaga che sul territorio è presente in modo significativo e rappresenta un segnale allarmante. Bisogna stare molto attenti perché i luoghi di attrazione del mercato degli stupefacenti sono tanti e sono in misura proporzionalmente crescente rispetto al dinamismo di un territorio. La città di Cosenza è una città estremamente dinamica sotto molti profili e quindi il rischio della intensificazione del traffico di sostanze stupefacenti che già è molto alto c’è e ovviamente va tenuto sotto osservazione».
Le più recenti inchieste hanno svelato una preoccupante e allarmante vulnerabilità delle amministrazioni pubbliche, spesso piegate dalla capacità di infiltrazione della criminalità organizzata. «Il rapporto con la direzione distrettuale antimafia sarà intenso perché spesso dalle attività che vengono svolte dalle procure circondariali e anche dalla procura di Cosenza poi si traggono gli elementi per gli sviluppi investigativi. Quello che si è registrato in questi anni riguardo le contaminazioni istituzionali spinge ad avere massima attenzione perché il contrasto all’illegalità nell’ambito della pubblica amministrazione può essere importante per sviluppi investigativi che coinvolgono contesti criminali più ampi e più organizzati. Le priorità riguardano tutte le fonti e le notizie di reato che arrivano alla procura di Cosenza. Si deve fare tantissimo, possibilmente si deve fare tutto». (f.benincasa@corrierecal.it)
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