COSENZA La poesia di Paola Bonadies è un’arte di attraversamento, un respiro ampio tra attesa e ricerca di senso: il suo linguaggio, spoglio ed essenziale, decifra il vissuto attraverso immagini incisive e una musicalità interiore che restituisce profondità all’esperienza umana. “Anatomia di un silenzio” (ed. InternoLibri) è un viaggio poetico che si muove tra corpo e parola, suono e silenzio, memoria e cambiamento. Le poesie di questa raccolta nascono dall’osservazione e dalla necessità di comprensione: i ricordi dell’infanzia, gli eventi che stravolgono ogni certezza, il corpo come luogo di trasformazione e percezione. L’amore, la solitudine, la maternità e il femminile si intrecciano in versi capaci di cogliere l’inciampo e l’incanto dell’esistenza.
«Una poesia severa, definitiva nella compiutezza della sua forma», scrive Tiziano Broggiato nella prefazione, sottolineando la capacità dell’autrice di rendere la parola uno strumento di precisione e rivelazione. I versi di Bonadies ricongiungono la tradizione poetica con una sensibilità contemporanea, sperimentando una pronuncia nuova che si radica nel suono e nel gesto. Il silenzio, lungi dall’essere vuoto, si fa materia viva, spazio in cui la parola si addensa e svanisce, rivelando la verità più profonda dell’esperienza umana».
Paola Bonadies (Castrovillari, 1978), laureata in Dams spettacolo, è performer, danzatrice professionista, divulgatrice del metodo pilates. La sua prima pubblicazione risale al 1997 con la piccola raccolta Lampi di Luna edita dalla casa editrice il Coscile. Nel 2023, dopo ventisei anni, ritorna sulla scena poetica con la la silloge Siamo già stati dentro questa carezza (Macabor editore). Finalista del premio Bukowski, ha vinto nel 2023 il premio Luigi Maria Lombardi Satriani (Premio del presidente di Giuria) e nel 2024 il Premio Sant’Irene.
Dal 28 marzo in libreria, “Anatomia di un silenzio” è acquistabile anche a questo link. Il libro sarà poi presentato sabato 12 aprile alla Ubik di Cosenza, con inizio alle 17: dialogheranno con l’autrice Carlo Fanelli, docente di Discipline dello spettacolo all’Unical, e Antonietta Cozza, delegata del sindaco alla Cultura. Suoni di Simone Puntillo.
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