RENDE «Pasqua significa passaggio, allora è il momento di passare dalla eccedenza capitalistica a una economia di comunione». L’appello viene da monsignor Francesco Savino, che stamattina all’Unical ha tenuto la relazione introduttiva in occasione della presentazione della borsa di studio dottorato di ricerca in Scienze economiche e aziendali, promossa dal dipartimento Discag (Scienze aziendali e giuridiche) con la BCC Mediocrati. Per tre anni uno studente potrà avvantaggiarsi della borsa e questo – è stato detto da tutti i relatori – è un segnale a mantenere le nostre eccellenze nella nostra regione. «A chi è andato via dico: torna in Calabria perché è la regione delle mille opportunità – ha detto Savino, vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana – L’iniziativa della borsa di studio è lodevole ma bisogna anche sostenere i giovani che non possono permettersi gli studi».
Il tema della giornata era “Da Antonio Serra all’economia civile” e partiva proprio dalle riflessioni “visionarie” dell’economista cosentino del Seicento, Savino commenta che si tratta di una figura «profetica» poi rilanciando gli insegnamenti di don Carlo De Cardona – nodale nella nascita del credito cooperativo – ne ricorda il processo di beatificazione, di cui è stata appena chiusa la prima fase. «L’economia della fraternità non è un ossimoro – ha aggiunto Savino –, la modernità ha fallito: siamo circondati da odio, guerre, inciviltà e barbarie. E l’indifferenza è peggio dell’odio, che almeno riconosce l’alterità». Poi cita le iniziative per i più deboli: dalla “Terzeria” che si occupa di agricoltura sostenibile, al sostegno a persone con disabilità e bambini abusati: «È possibile inserirsi nella logica del mercato – dice il prelato – e realizzare imprese sociali. Serra fu un antesignano, non utopista ma eutopista: parlava di centralità delle istituzioni politiche nel garantire la stabilità e il buon governo, di ruolo delle interdipendenze economiche (una concezione globale) e di importanza del settore manifatturiero e commerciale. Oggi il capitale umano è fondamentale e il mercato è un luogo di reciprocità. Bisogna perseguire la finanza etica e un welfare comunitario in linea con il principio della dottrina sociale della chiesa: la sussidiarietà circolare e verticale, educhiamo alla mutualità. Disuguali di tutto il mondo unitevi – conclude Savino citando una massima di Thomas Piketty –. Basta col fatalismo calabrese, è l’ora di osare».
Nicola Paldino, presidente della BCC Mediocrati, ha introdotto i lavori – moderati dal giornalista Francesco Verderami – sulla borsa di studio triennale intitolata ad Antonio Serra, ricordando la riedizione della sua opera più celebre (Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d’oro e argento dove non sono miniere) nel 2013, 400 anni esatti dopo la pubblicazione, e le ricerche in materia di Oreste Parise del Centro studi banco di Napoli.
Marcello Malamisura, direttore di Bankitalia Calabria, rivendica come l’istituto di via Nazionale promuova la ricerca e stimoli la crescita del capitale umano fin dalle scuole, dai tirocini formativi alle borse di ricerca per giovani laureati. «La formazione di terzo livello è decisiva per lo sviluppo dell’economia di una regione – afferma –. Il tasso di occupabilità post-dottorato è pari all’80% ma solo il 10% nelle imprese manifatturiere, serve più scambio tra il mondo della ricerca e quello produttivo».
Per Francesco Raniolo, prorettore Unical, «l’economia civile è tanto più importante in una fase di guerre commerciali ed economie incivili, iper-capitalismo dopo la finanziarizzazione spinta. La centralità del pensiero cattolico e della cooperazione sociale – aggiunge – sono valori costituzionali». Patrizia Piro, della quale Raniolo ha preso di recente il testimone, spera «che questo sia il primo progetto, oggi piantiamo un seme».
Il direttore del Discag, Franco Rubino, annuncia che «nascerà una cattedra di economia civile, cooperazione e sviluppo. Ho iniziato la carriera universitaria come borsista in economia politica – aggiunge – e credo nella possibilità di una economia civile finalizzata al bene comune più che alla utilità e ai profitti del singolo». Poi riconosce le intuizioni di Serra sulle distorsioni del mercato, che è riduttivo definirlo col binomio domanda/offerta, «come diceva il mio maestro Marcello Messori così si spiega l’economia ai pappagalli…».
Secondo Fabio Piluso, coordinatore del dottorato di ricerca, «il tema della ricerca deve essere al centro dell’agenda politica al di là dei colori. L’esperienza della Silicon Valley, poi la crescita di Israele da territorio rurale a economia seconda negli indici Nasdaq solo agli Usa, oggi l’India con il tasso di sviluppo più elevato (+30% di Pil) dimostrano che anche la Calabria, in tempi di crisi della mittel Europa, può essere centrale nel Mediterraneo se punta su ricerca e innovazione. Lo stato investe appena l’1.4% del suo bilancio in ricerca e sviluppo, un punto in meno della media europea, ecco che per la Calabria – tra aziende che non possono finanziare la ricerca per le loro stesse dimensioni e assenza di fondi di venture capital – è importante il sostegno di un banca».
L’ordinario di Economia politica all’Università Roma Tor Vergata Leonardo Becchetti interviene in video per rimarcare il ruolo di consorzi, cooperative e BCC, parla del Manifesto per una nuova economia (350 firmatari che a inizio giugno si troveranno a Firenze) e del Festival di economia civile (a ottobre): «L’homo non è economicus – dice – e felicità e benessere non derivano dalla ricchezza e dal Pil, l’impresa non è solo quella che massimizza il profitto ma guarda all’impatto sociale e ambientale».
Infine gli interventi più tecnici, a cominciare da Valentino Bobbio, segretario generale di NeXt Nuova Economia per Tutti, che ricorda l’insegnamento rivoluzionario di Adriano Olivetti sul non primato del profitto e nel suo excursus parte dal 1765, anno in cui il salernitano Antonio Genovesi fondò la prima cattedra di Economia, che lui chiamò civile.
Augusto Dell’Erba (presidente di Federcasse) osserva tra le altre cose che il risparmio e il controllo del credito sono inseriti in Costituzione mentre Alessandro Azzi (presidente Federazione lombarda delle BCC e Fondazione Tertio Millennio) suggerisce che «l’economia civile non sia un modello teorico alternativo ma un modo per mettere la persona al centro. Giustizia ed equità furono enunciate nel XVIII secolo da Ludovico Antonio Muratori, oggi dobbiamo pensare all’educazione finanziaria per i ragazzi ma anche per gli anziani, soggetti ancora più a rischio». (redazione@corrierecal.it)
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