Sabato, 26 Aprile

Ultimo aggiornamento alle 16:24
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

“Call me”

‘Ndrangheta ed estorsioni, blitz tra Lamezia e Vibo: 10 arresti – VIDEO E NOMI

Operazione della Gdf: 7 finiscono in carcere, 3 ai domiciliari. Contestata anche l’introduzione di cellulari in carcere. Il ruolo delle donne

Pubblicato il: 08/04/2025 – 7:24
‘Ndrangheta ed estorsioni, blitz tra Lamezia e Vibo: 10 arresti – VIDEO E NOMI

VIBO VALENTIA Nella mattinata odierna militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e Catanzaro con il supporto di personale del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata di Roma, stanno procedendo all’esecuzione di provvedimento restrittivo della libertà personale emesso dal gip presso il Tribunale di Catanzaro nei confronti di 10 soggetti – di cui 7 in carcere e 3 agli arresti domiciliari – tutti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso a matrice ‘ndranghetistica, estorsione aggravata, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti e trasferimento fraudolento di valori.

Disposto il carcere per:

Certo Tomasina “A Galla” (cl. ’64) di Tropea;
Costa Giuseppina (cl. ’77) di Catanzaro;
La Rosa Antonio “Ciondolino” (cl. ’62) di Tropea;
La Rosa Cristina (cl. ’92) di Tropea;
La Rosa Francesco “U Bimbo” (cl. ’71);
Surace Davide (cl. ’85) di Gioia Tauro;
Federici Luigi (cl. ’98) di Vibo Valentia.  

Disposti i domiciliari per:

Bisogni Erminia (cl. ’69) di Vibo Valentia;
Federici Francesco (cl. ’64) di Vibo Valentia;
La Rosa Domenico (cl. ’85) di Tropea.

Contestualmente sono in corso le attività di perquisizione sia nei confronti dei soggetti raggiunti dalle misure restrittive, sia di altri indagati residenti in Prato, Terni, Secondigliano, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Tropea, Spilinga, Ricadi, Zaccanopoli. Alle ore 11 è prevista una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro alla presenza del Procuratore Capo Salvatore Curcio.

Le indagini

Le indagini, condotte dagli investigatori dei Nuclei di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno consentito l’acquisizione di rilevanti elementi e fonti di prova valutabili in termini di gravi indizi di reità in ordine ad una serie di condotte poste in essere da soggetti posti al vertice di una ‘ndrina egemone nel territorio del comune di Tropea, i quali, mentre si trovavano ristretti in alcuni istituti di pena, indebitamente utilizzavano plurimi apparati radiomobili cellulari e molteplici schede sim, intestate a soggetti extracomunitari, per comunicare illegittimamente con familiari ed altri soggetti loro contigui. L’ascolto delle conversazioni ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza, altresì, in relazione a plurimi episodi estorsivi perpetrati in danno di esercizi commerciali che offrivano “sostegno materiale” agli appartenenti alla cosca rimasti in libertà, provvedendo anche ai bisogni dei detenuti e al pagamento dei difensori.

Nodali alcune figure femminili

In tale contesto assumono importanza alcune figure femminili, una gravemente indiziata di appartenenza alla cosca, le quali risultano raggiunte da gravi indizi di colpevolezza relativamente alla gestione delle finanze, alla riscossione delle estorsioni, nonché relativamente all’assicurazione dei contatti tra carcere e ambiente esterno, procurando i telefoni cellulari, effettuando le ricariche nonché propalando istruzioni e messaggi funzionali al mantenimento della struttura criminale. Dal compendio intercettivo e dalle successive attività di indagine è stato possibile ricostruire anche un ulteriore episodio estorsivo, perpetratosi ai danni di un imprenditore locale durante l’emergenza pandemica Covid-19, nonché un episodio di trasferimento fraudolento di un bene immobile, successivamente ceduto a terzi, allo scopo di eludere l’applicazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale.

La sinergia tra procura e fiamme gialle

Gli esiti dell’odierna attività d’indagine costituiscono una significativa testimonianza del costante presidio assicurato dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – in stretta sinergia con la Guardia di Finanza – nel contrasto alla criminalità economica, anche di tipo mafioso. Si evidenzia che i provvedimenti adottati in fase investigativa e/o dibattimentale non implicano alcuna responsabilità dei soggetti sottoposti ad indagini ovvero imputati e che le informazioni sul procedimento penale in corso sono fornite in modo da chiarire la fase in cui il procedimento pende e da assicurare, in ogni caso, il diritto della persona sottoposta ad indagini e dell’imputato a non essere indicati come colpevoli fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili. Il relativo procedimento penale pende nella fase investigativa.(redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato 

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x