REGGIO CALABRIA A quasi 34 anni da quel 9 agosto 1991, quando il giudice Antonino Scopelliti fu assassinato nella sua auto a Villa San Giovanni, nel Reggino, la Polizia torna sul luogo del delitto per nuovi rilievi scientifici. La svolta arriva grazie ad una serie di verifiche su documenti e di accertamenti balistici effettuati sull’arma sequestrata a luglio del 2018. Per effettuare i rilievi, la polizia scientifica ha riportato sul luogo del delitto – la frazione Ferrito di Villa San Giovanni a Piale di Campo Calabro – la Bmw 318i del giudice, custodita in tutti questi anni dai familiari. E’ la prima volta che si vede la macchina del giudice e si fa questa ricostruzione.
Il giudice Antonino Scopelliti, all’epoca sostituto procuratore generale della Corte di Cassazione, fu ucciso il 9 agosto del 1991, alle 17.21, mentre, alla guida della sua auto percorreva la strada che collega la frazione Ferrito di Villa San Giovanni a Piale di Campo Calabro.
La polizia ha riprodotto fedelmente quanto si trovarono davanti gli investigatori intervenuti dopo l’agguato. La Beretta ha riprodotto l’arma usata dai sicari, una doppietta Arrizabalà calibro 12 di fabbricazione spagnola, di cui parlava il pentito Maurizio Avola, e hanno portato sul luogo dell’agguato una moto di grossa cilindrata uguale a quella del delitto, un’Honda Gold Wing, che si differenzia da quella dei killer solo nel colore, bianca anziché amaranto. La strada lungo la quale Scopelitti dal mare tornava a casa a Campo Calabro è non larga, a tornanti, in salita. Un esperimento giudiziario che potrebbe dare novità investigative.
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