COSENZA «Il Cosenza sta lottando e sabato scorsa ha avuto la possibilità di avere un’ulteriore speranza di arrivare a queste ultime sei partite con qualche possibilità in più. Il 2-2 finale ha affossato di nuovo la squadra. Ho visto la partita e quei tre minuti in più di recupero non c’entravano niente, il pareggio del Frosinone è stata una mazzata, ma non bisogna smettere di lottare. Bisogna farlo fino alla fine anche se so che la situazione ambientale non è dei migliori». A dirlo, nel corso dell’ultima puntata de “I fatti del calcio”, in onda su L’altro Corriere tv e condotta da Giuseppe Milicchio, è stato Tommaso Napoli, ex difensore del Cosenza negli anni novanta in serie B e poi tecnico in D.
«Cosenza – ha aggiunto Napoli – è seguito da tantissima gente e non soltanto da chi vive la città. Noi che abbiamo avuto la fortuna di giocare e allenare i Lupi siamo solo di passaggio, il Cosenza è dei cosentini. Ecco perché dico sempre che il tifoso, qualsiasi cosa possa accadere, non deve mai far mancare il suo supporto alla squadra. A Frosinone erano presenti tantissimi tifosi rossoblù e il pareggio mi ha fatto davvero male anche per loro. Ma non bisogna mollare, fino alla fine ci si deve credere. Io ho casa a Cosenza, vicino lo stadio. Al momento sono fuori perché faccio l’allenatore, ma vivo a Castrolibero. Ho scelto Cosenza tanti anni fa, quando sono sceso dal Foggia di serie A perché era e per me continua ad essere una delle piazze più belle della serie B. In quegli anni era una realtà ambita da tutti i calciatori. Io non ho mai giocato piazze in cui non ti venivano a contestare, ho sempre scelto squadre difficili da questo punto di vista come Foggia, Cosenza, Catania, Licata, Nocera, Cava dei Tirreni. Per me se manca la tifoseria, è come se togli il sale in qualche pietanza. Cosenza ha sempre avuto una tifoseria importante per noi giocatori e allenatori. Ma nei momenti difficili bisogna metterci la faccia, io l’ho sempre fatto da calciatore e allenatore, anche se era un altro calcio. Ora dobbiamo aiutare questi ragazzi che secondo me stanno facendo grandi cose in una difficoltà totale». «In questo momento – ha concluso Napoli – bisogna guardare alle sei partite finali con diciotto punti a disposizione, il Cosenza è indietro rispetto alle altre ma non sta scritto da nessuna parte che non possa compiere il miracolo. In questo momento bisogna lasciare da parte i discorsi sulla possibile cessione della società o sul boicottaggio della tifoseria. C’è un mini-torneo davanti e un obiettivo troppo importante da raggiungere. I calciatori e l’allenatore hanno bisogno della tifoseria». (redazione@corrierecal.it)
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