Cosenza, le occasioni sprecate e i conti da rimettere a posto in poche settimane

COSENZA Parlare di calcio giocato e da giocare oggi a Cosenza, dopo un’annata balorda e dolorosa come quella che si avvia a concludersi, non è semplice. Le vicende societarie che hanno portato a quattro decisivi punti di penalizzazione in classifica e ad altre anomalie tali da creare una spaccatura insanabile tra la piazza e la società rossoblù, hanno letteralmente distolto l’attenzione dal campo. I Lupi guidati da Massimiliano Alvini, tornato in panchina dopo la breve parentesi Belmonte-Tortelli, sono a un passo dalla C e nessuno, bookmakers in testa, sembra convinto a scommettere un solo euro sulla salvezza.
Effettivamente, guardando la classifica, appare quasi del tutto improbabile una rimonta di Micai e compagni fino al quart’ultimo posto utile per lo spareggio playout. Ma più che per la distanza, importante ma ancora non impossibile da assottigliare, il miracolo sportivo stavolta sembra essersi complicato soprattutto per lo stato d’animo della squadra silana, reduce da una buona prova in quel di Frosinone, macchiata però al 97′ dal pareggio dei padroni di casa con la complicità del direttore di gara (vedi espulsione ingiusta di Kourfalidis e recupero prolungato senza motivo). Un solo punto che ha abbattuto ulteriormente un gruppo già con il morale a terra dopo le recenti due pesanti sconfitte contro Catanzaro e Pisa.
Riprendere mentalmente il cammino come se nulla fosse sarà un’impresa ardua, anche perché i rimpianti non sono pochi. Nonostante il valore non eccelso e i limiti evidenti dell’organico, il Cosenza nelle ultime settimane ha sprecato numerose possibilità per alimentare le sue chance salvezza. Tutte le rivali nella lotta alla permanenza in B da tempo stanno camminando a passo di lumaca e se i Lupi avessero portato a casa il 2-1 dalla trasferta in terra ciociara, oggi avrebbero 28 e non 26 punti e sarebbero distanziati di quattro lunghezze dal sedicesimo posto in classifica, con la possibilità di accorciare ulteriormente il ritardo in graduatoria battendo il Brescia (quint’ultimo a quota 34) nella partita casalinga del prossimo 12 aprile. Recuperarne invece sei a sei partite dalla fine, non sarà semplice. In questo contesto, poi, c’è da fare i conti, come scritto sopra, con la distanza abissale e influente (anche nelle menti dei calciatori) tra il club del patron Eugenio Guarascio e la tifoseria, presente in massa e commovente anche a Frosinone.
Dopo l’arrivo a sorpresa del consulente finanziario Luigi Micheli in società per – le ipotesi sul suo mandato si sprecano ma al momento optiamo per questa – effettuare, entro la fine di aprile, i primi adempimenti sui criteri legali ed economico-finanziari richiesti dalla Figc e nel frattempo rimettere a posto i conti ballerini che potrebbero creare difficoltà al momento dell’iscrizione al prossimo campionato di B o C con eventuale rischio fallimento del club che andrebbe a creare non poche difficoltà a Guarascio, sembra chiaro che il patron, anche se circondato da malumori e pressioni di ogni sorta, voglia proseguire ancora la sua avventura nel calcio bruzio. Fino a quando non è dato sapere. Di certo, dopo le forzate promesse fatte a sindaco e città su una apertura alla cessione del club, l’imprenditore lametino è andato dritto per la sua strada e non sembrano averlo toccato più di tanto le pesanti parole rivoltegli da Franz Caruso e dal potenziale acquirente Alfredo Citrigno il quale, attraverso un post di facebook, gli ha chiesto nuovamente di farsi da parte.
Nessuna reazione, nessuna reale e sincera intenzione di raccontare tutta la verità sui bilanci del suo club e sulle prospettive future, nessuna voglia di gettare la spugna. Anzi, alla vigilia della trasferta di Frosinone, è stata annunciata in pompa magna l’apertura dello Storie ufficiale del Cosenza calcio – in collaborazione con lo sponsor tecnico Linea Oro Sport – passato da via Arabia a Corso Mazzini.

I cambi in panchina delle squadre rivali dei Lupi e la prossima giornata

Intanto le dirette concorrenti alla salvezza del Cosenza le stanno provando tutte per invertire la rotta e tirarsi fuori dalle zone calde della classifica. Dopo la Reggiana (32 punti) che ha mandato via l’ex tecnico del Cosenza William Viali per affidarsi all’altro ex rossoblù Davide Dionigi, anche Sampdoria (32) e Salernitana (30) hanno cambiato i rispettivi allenatori: i blucerchiati hanno scelto Alberico Evani al posto di Leonardo Semplici (via anche il responsabile dell’area tecnica Accardi) mentre i granata hanno optato per Pasquale Marino in sostituzione dell’esonero Roberto Breda.
Nel prossimo weekend, i ragazzi di Alvini ospiteranno al “San Vito-Marulla” il Brescia di Cellino, di cui, fino a un mese fa, faceva parte come dg e componente del Cda Luigi Micheli. La società silana, per l’occasione, con un ritardo di mesi, ha deciso di ridurre i prezzi dei settori popolari (curve da 19 a 10 euro e tribuna A a16).
Anche Salernitana, Sampdoria e Reggiana giocheranno in casa, rispettivamente contro Sudtirol, Cittadella (entrambe a 35 punti) e Pisa (63). (f.veltri@corrierecal.it)

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