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Riccio: «La città di Catanzaro è ormai “affidata” al Tar»

Il consigliere comunale della Lega: amministrazione incapace di impartire chiare linee di sviluppo

Pubblicato il: 09/04/2025 – 12:03
Riccio: «La città di Catanzaro è ormai “affidata” al Tar»

CATANZARO «La città di Catanzaro è “affidata” in tutto e per tutto alle decisioni del Tar. Sono, ormai, i giudici amministrativi a doversi sostituire e quindi a dover adottare tanto scelte strategiche per il capoluogo quanto assicurare i diritti dei singoli cittadini». Lo afferma Eugenio Riccio, consigliere comunale della Lega a Catanzaro. Se nella normalità il Tar dovrebbe fungere da extrema ratio per tutelare le istanze del privato da illegittimi provvedimenti del pubblico, a Catanzaro – sostiene Riccio – il copione è recitato al contrario. L’attuale maggioranza politica di Palazzo De Nobili si è dimostrata incapace di impartire chiare, coerenti e solide linee programmatiche di sviluppo del nostro territorio. Tale inconsistenza e friabilità politica, a sua volta, si riversa sulla burocrazia comunale. Gli uffici, vuoi perché lasciati a ruota libera e vuoi perché a loro volta non incardinati in un progetto politico-amministrativo unitario, spesso e volentieri o assumono decisioni macroscopicamente contestabili o, ancora di più, preferiscono non assumersi alcuna responsabilità e così non decidono. Abbiamo diverse testimonianze di catanzaresi che da funzionari comunali per giustificare un qualche diniego invitavano gli stessi cittadini, appunto, a rivolgersi al Tar. Fra i ‘modelli’ recenti di questa prassi comunale di abdicazione alle decisioni del giudice amministrativo possiamo ricordare quello più eclatante del caso pontili e tantissimi altri che riguardano il settore del food. A chi avesse intenzione di aprire una nuova attività a Catanzaro verrebbe da suggerire di rivolgersi direttamente al presidente del Tar, tanto c’è un’elevata probabilità di passarci in futuro, piuttosto che ‘perdere tempo’ con gli uffici comunali. Tutto questo – conclude Riccio – è l’ennesimo campanello d’allarme per una città che avrebbe bisogno di essere amministrata con semplicità per quanto riguarda le pratiche ordinarie e con visione nei grandi programmi del futuro. E, invece, c’è chi passa le giornate a congegnare qualche attacco stampa ad altre istituzioni pubbliche, peraltro proprio mentre queste ultime erogano finanziamenti per la città. Ma tanto che sarà, ci penserà il Tar». 

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