REGGIO CALABRIA L’arrivo in moto, la corsa verso l’ingresso – forzato con un attrezzo – spalancato con forza nel silenzio notturno. La mezzanotte dell’8 aprile 2025 è passata da un’ora e un minuto quando il malvivente entra nel concessionario “Calabria Motori”. È ripreso dalle telecamere di sorveglianza, lo sa bene, ed è per questo che indossa un casco integrale. Si dirige così di corsa verso un’auto, una Mini Cooper e, tanica in mano, la cosparge di liquido infiammabile dentro e fuori. Fa lo stesso con un’altra auto nera parcheggiata di fianco. Dalla tasca toglie uno stoppino, lo accende e lo lancia contro l’auto, provocando una fiammata immediata e la successiva esplosione. Tutto avviene in meno di un minuto. Quanto basta per scatenare l’inferno nell’autosalone del Gruppo Ionà nella zona industriale di Reggio Calabria.
Attimi terribili ricostruiti grazie alle immagini del circuito di videosorveglianza, ora al vaglio degli inquirenti. Le fiamme sono state poi domate, lasciando emergere quelli che sono gli ingenti danni causati. Le immagini esterne ritraggono poi l’uomo allontanarsi in fretta dall’autosalone, lasciando alle sue spalle le fiamme e la distruzione. Al momento nessuna pista esclusa: sia quella che porta ad un atto di matrice ‘ndranghetista, sia quella politica.
E c’è un fatto ancora più inquietante. Un attentato simile quello subito dal gruppo Ionà a Reggio Calabria era già avvenuto nell’agosto del 2022. Anche in quella occasione le immagini riprendono tutto: un uomo di corporatura media, jeans, scarpe da tennis e un giubbino scuro. Scavalcata la recinzione, l’uomo si era fatto strada attraverso il piazzale, raggiungendo il marciapiede che sta proprio davanti alle vetrine della concessionario. Qui aveva sistemato con cura l’ordigno esplosivo e poi innescato prima di scappare dalla deflagrazione che, invece, investe la vetrina. Episodi simili ma con effetti diversi ma comunque entrambi inquietanti.
«Non è semplice, gli episodi sono gravi entrambi da un punto di vista “morale”, ma i danni causati sono nettamente differenti, la concessionaria a Reggio è stata quasi completamente distrutta». Questo il commento al Corriere della Calabria di Emanuele Ionà, imprenditore nonché vicesegretario regionale di Forza Italia che ha sottolineato: «Ti entrano in casa e ti sventrano, ti toccano la dignità e l’anima, è questo forse l’aspetto peggiore». In queste ore sui social è apparsa una foto che ritrae la famiglia e il gruppo di collaboratori, con il ringraziamento a chi in queste ore ha mostrato loro vicinanza e affetto. «In questi momenti bisogna unirsi per reagire, non pensano sia stato bloccato un percorso di crescita, quindi noi tutti continuiamo il nostro percorso di espansione e di rafforzamento, creando lavoro e ricchezza per il nostro territorio con maggiore determinazione di prima». (g.curcio@corrierecal.it)
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