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il pachiderma

La necessaria rivoluzione della Pa (anche) in Calabria. «Dal posto fisso al sogno di cambiare il Paese»

Il presidente Forum Pa: «Servono formazione e giovani». Fortunato: «La Pa è il principale datore di lavoro, ma non il migliore»

Pubblicato il: 10/04/2025 – 12:30
La necessaria rivoluzione della Pa (anche) in Calabria. «Dal posto fisso al sogno di cambiare il Paese»

RENDE L’evoluzione della Pubblica amministrazione è al centro di una giornata di studio e approfondimento a cura della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche dell’Unical, alla presenza del Presidente nazionale del Forum PA, Carlo Mochi Sismondi. L’evoluzione della Pa impone il reclutamento di giovani talenti, investendo sulle competenze. Un obiettivo che non si traduce solo e soltanto sull’assumere i migliori, ma anche sulla capacità di trattenerli. Altro tema caldo riguarda il futuro occupazionale nella Pa, la possibilità di modificare l’approccio al lavoro, considerando la formazione centrale nel percorso di crescita professionale.

«Dal posto fisso al sogno di cambiare il Paese»

Una delle chiavi è attrarre i giovani e convincerli a restare. D’altro canto, come sottolinea al Corriere della Calabria Mochi Sismondi «la pubblica amministrazione del futuro non può che accettare la sfida delle nuove tecnologie attraverso la creatività e la flessibilità. Ma questo non lo può fare se non mettiamo dentro i giovani. Parlare di una pubblica amministrazione nuova, innovata, al passo coi tempi, con una media di 50 anni e con più della metà del personale che andrà in pensione nei prossimi cinque anni, è del tutto impossibile».

Mochi Sismondi – Forum Pa

Quindi è fondamentale renderla attrattiva. Come? «Ci sono 3 milioni e 200 mila dipendenti nella Pa, molti di questi sono formati, molti non lo sono. La pubblica amministrazione è responsabile della qualità della vita dei cittadini, quindi chi vi lavora non è solo un passacarte, ma qualcuno che ha una responsabilità. L’importante non è più l’output, quello che fai, ma a cosa serve quello che stai facendo. Ecco, in questo io credo che la formazione giochi un ruolo fondamentale». «E per questo – continua Sismondi – dobbiamo dare ai giovani la possibilità di capire che stanno facendo un lavoro che dà un senso alla loro vita. Quello che è cambiato dopo il Covid è che non si cerca più un posto fisso, si cerca qualcosa che dia un senso alla vita, un senso alle ore trascorse in ufficio. La pubblica amministrazione non serve per sperare nel posto fisso, nella pensione, serve per sognare di cambiare il Paese. Se riusciamo a condividere questo sogno, porteremo i giovani migliori nella pubblica amministrazione», chiosa Sismondi.

«La Pa è il principale datore di lavoro, ma non il migliore»

L’analisi del presidente del Forum Pa offre spunti di riflessione sulla necessità di una maggiore attenzione alla gestione delle risorse umane. Il cambiamento richiede tempo, ma il mondo corre veloce, le evoluzioni sono continue, le sfide probanti e la Pa sembra sempre un passo indietro. E’ doveroso spingere verso un radicale e robusto rinnovamento della classe dirigente. «La Pa è il principale datore di lavoro, ma non il migliore. Sono troppe le immagini alla Checco Zalone, che restituiscono l’idea del posto fisso, di una pubblica amministrazione pachidermica, lenta, refrattaria al cambiamento, in cui le dinamiche non sono attrattive per i giovani. La nostra idea è parlare di employer branding, una parola inglese che si traduce nella promozione di una buona immagine della Pa», sostiene Vincenzo Fortunato docente Unical e direttore della Sssap dell’Unical.

Vincenzo Fortunato – Sssap Unical

Bisogna implementare il cambiamento. «E’ questa la mission della Scuola che si occupa di pubblica amministrazione e non può che rilanciare appuntamenti e momenti di riflessione come quello con il presidente di Forum PA, Carlo Mochi Sismondi, con il quale ormai lavoriamo da anni». Idee, approfondimenti, progetti, raccolti in un libro “L’innovazione della Pubblica amministrazione. Tra continuità e transizione digitale” scritto a quattro mani da Fortunato e Mochi Sismondi.
«Ci sono contributi di diversi colleghi, ma anche direttori generali di amministrazioni importanti. Cerchiamo di analizzare non solo la Pa italiana, i suoi numeri, le sue caratteristiche, il cambiamento, le trasformazioni, ma offriamo un’analisi in uno scenario comparato, ponendo delle differenze con la Francia o la Germania che in qualche misura sono due modelli di riferimento». (f.b.)

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