Lunedì, 28 Aprile

Ultimo aggiornamento alle 20:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 6 minuti
Cambia colore:
 

l’appello

Lettera aperta a Papa Francesco per riammettere padre Fedele Bisceglia a poter officiare messa

«In molti diventammo seguaci di questo cappuccino anomalo che insieme a lui ci ha portati sulle strade dell’Africa»

Pubblicato il: 14/04/2025 – 13:42
di Paride Leporace
Lettera aperta a Papa Francesco per riammettere padre Fedele Bisceglia a poter officiare messa

COSENZA Papa Francesco disadorno con un poncho argentino e dei pantaloni borghesi ha trasmesso gioia ai miei occhi a guardarlo nella Basilica di San Pietro e ancor di più il giorno dopo, alla Domenica delle Palme, rivederlo ripreso in salute tra i fedeli della funzione. Immagini che mi danno il coraggio di scrivere queste mie umili parole al Pontefice risanato che adopero come “cristiano” nel senso e nel principio che il filosofo Benedetto Croce ci ha indicato nell’uso e nel nome che la Storia ci dimostra più che mai legittimo oggi adoperare.
Caro Papa Francesco in questa settimana di Passione, ricorrenza di Resurrezione e speranza, io Le scrivo a favore di padre Fedele Bisceglia, già padre provinciale dei Cappuccini di Cosenza, già segretario delle Missioni esteri e costruttore di bene comune in ogni latitudine, già sacerdote messo ai margini del suo ministero.
Caro Papa Bergoglio, Padre Fedele è quasi suo coetaneo, ha 87 anni, e anche lui nelle scorse settimane ci ha dato rilevanti preoccupazioni sul suo stato di salute. Come per lei, anche per il nostro amico sacerdote mi sono ritrovato a valicare il mio agnosticismo invocando con la mia molto problematica e incerta preghiera la protezione della sua vita.
Ho sentito al telefono padre Fedele nella Domenica delle Palme felice di trovarlo lucido e gagliardo e irriverente nella sua prosa di sempre annunciandogli questa mia iniziativa.
Io umile laico, avaro di dottrina e sacramenti ma fervente praticante dello scambio dei segni di pace in chiesa e discreto lettore del Vangelo e della Bibbia, mi permetto di porre una supplica a lei, Papa Francesco, che consegno anche alla testimonianza del nostro vescovo di Cosenza, monsignore Giovanni Checchinato. Ho già avuto modo pubblicamente di elogiare il gesto affettuoso che il vescovo ha concesso a padre Fedele il 2 novembre del 2023 carezzandogli la guancia davanti al cimitero di Cosenza dove lo aveva incontrato occasionalmente per la celebrazione dei defunti. Consegno questa mia supplica anche a monsignore Francesco Savino, vescovo di Cassano e vicepresidente della Cei meridionale, con cui mi onoro di avere un dialogo ricevendone spesso apprezzamento per il mio modo di analizzare e interpretare le vicende del mondo.
Questo mio ardire di supplica nasce dall’avere la mia vita beneficiata dal percorso che ho avuto insieme a padre Fedele Bisceglia.
Da tutt’altra parte esistenziale si svolgeva la mia vita quando grazie a questo incontro ho potuto partecipare all’edificazione di aiuto verso gli ultimi. Da giovani ultrà del calcio diventammo creatori di mense e dormitori per poveri che non avevano cibo e un letto, facendo sorgere l’Oasi francescana che non lasciò dietro nessuno nei bisogni materiali ma anche nell’incontro dell’umano. In molti diventammo seguaci di questo cappuccino anomalo che insieme a lui ci ha portati sulle strade dell’Africa per poter diventare fratelli dei dimenticati delle terra. È stato Padre Fedele a condurmi sulle sconosciute strade di Bangui negli anni Ottanta, e Lei, Papa Bergoglio, può comprendere la mia personale emozione quando ho visto che in quella lontana latitudine aveva deciso di aprire per la prima volta una Porta Santa fuori di Roma. Con padre Fedele abbiamo portato testimonianza nelle contrade più lontane del Centrafrica sfidando avversità di ogni tipo. Grazie al nostro fratello missionario abbiamo seminato bene. A distanza di anni la missione laica aperta nel nome di un nostro amico scomparso, la Terra di Piero, opera con successo evangelico in diverse nazioni africane e nella nostra Cosenza. Il prossimo luglio saranno 40 anni dal terribile disastro dell’Heysel a Bruxelles. In occasione di quella tragica partita morirono 39 persone e 600 rimasero ferite. Il mondo rimase sconvolto. Eravamo dei ragazzi ventenni di una città di provincia e volevamo far qualcosa di utile. Ne parlammo con padre Fedele e grazie a lui riuscimmo a radunare le rappresentanze di 20 tifoserie italiane e farle venire in Calabria per parlare di quella tragedia provocata da tifosi. Non era mai accaduto prima. Non abbiamo cambiato il mondo ma abbiamo cambiato noi stessi, considerato che con molti di quei tifosi di altre bandiere oggi continuano a fare del bene. Su padre Fedele nel corso di questo tempo si è abbattuta una tempesta. Purtroppo, non inattesa e neanche improvvisa. Lei, Papa Francesco, sa che nel mondo molti pensano soltanto al rancore e alla vendetta contro il confratello. Troppo scomodo padre Fedele nel voler aiutare i migranti fuori dalle regole, troppo mondano nel minacciare che avrebbe gestito lui i poveri dell’Istituto Papa Giovanni di Serra d’Aiello, troppo pericoloso e irregolare quel monaco tifoso.
Padre Fedele per le accuse ingiuste di una suora che lo indicava come suo stupratore ha vissuto un calvario giudiziario durato circa quindici anni costretto anche al carcere ma soprattutto alla gogna mediatica del pubblico ludibrio. La giustizia di Cesare che non tiene conto di quella di Dio ha accertato da tempo con giudizio definitivo che Padre Fedele Bisceglia non ha mai commesso alcun reato e non ha mai perpetrato alcuna violenza contro chicchessia. Però quando si scruta pubblicamente nelle pieghe più private di qualsiasi uomo se ne rendono pubblici tutti i peccati. Padre Fedele non ne è stato esente essendo venuto meno ai doveri di castità che il sacerdozio impone. Per questi motivi, padre Fedele, assolto dalla giustizia degli uomini, è stato sospeso a divinis dalla Chiesa e non può più officiare messa.
Non ho l’ardire di disquisire nei meriti del diritto canonico su sacerdoti e prelati che hanno visto questa pena ridimensionarsi nel corso del tempo perché capisco che questa vicenda non si può risolvere con cavilli. Ho abbastanza senso comune per osservare che Padre Fedele oggi indossa un saio francescano “apocrifo” e nonostante l’età continua ad adoperarsi per gli ultimi. Egli non ha mai rubato o adoperato violenza, egli ha soltanto peccato come molti suoi confratelli. In verità, padre Fedele ha anche disubbidito all’autorità del suo Ordine; ma a chi autorità massima della Chiesa e dei francescani non posso certo mettermi a spiegare io che nella Regola francescana si annida spesso anche la disobbedienza. Padre Fedele oggi necessita soltanto di un atto di cristiana misericordia. Con tutta l’umiltà di questo mondo mi permetto di ricordare al Papa ch’egli stesso da Fabio Fazio ci ha rammentato che da confessore ha solo una volta negato il perdono per l’ipocrisia di quella persona. In lunghi anni di sacerdozio Lei ha sempre perdonato perché anche Dio perdona. E sta scritto nel Vangelo che Gesù agli scribi e ai farisei disse: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». 
E alla donna adultera aggiunse: «Neanch’io ti condanno: va e d’ora in poi non peccare più». Per questo, umilmente, elevo a Lei Papa Francesco e ai vescovi Checchinato e Savino la supplica di riammettere Padre Fedele Bisceglia a poter celebrare messa e a somministrare i sacramenti. Colgo l’occasione per augurarvi ogni bene ringraziandovi per tutto quello che attuate a favore della pace nel mondo e del bene comune di tutti. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x