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«Un anno e mezzo per cambiare un Pef. Con i poteri ordinari rischiavamo di non fare gli ospedali»

Il presidente Occhiuto spiega le possibilità legate all’ordinanza di ProCiv. «Anche Catanzaro avrà la nuova struttura, la mia idea è a Germaneto»

Pubblicato il: 14/04/2025 – 14:04
«Un anno e mezzo per cambiare un Pef. Con i poteri ordinari rischiavamo di non fare gli ospedali»

CATANZARO «Se riusciamo a fare una buona sinergia istituzionale potremo dimostrare che anche in Calabria si possono fare opere pubbliche importanti». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, commissario per l’emergenza ospedaliera, nella conferenza stampa per presentare l’attività che farà la Struttura di prevenzione antimafia del ministero dell’Interno sui nuovi ospedali e su altre importanti opere di edilizia sanitaria, in particolare quelle finanziate dall’Inail, alla luce della recente ordinanza di protezione civile.

Lo stato dell’arte

Occhiuto ha anzitutto spiegato che l’azione della Struttura del Viminale non interferirà con i lavori di realizzazione delle opere e con le relative tempistiche perché – ha affermato – «è previsto che entro 15 giorni si darà il primo esito delle verifiche e si saprà se l’azienda è in white list o black list. Tutte le aziende che saranno coinvolte nelle forniture di lavoro, di materiali per i nuovi ospedali dovranno iscriversi ad una anagrafe e saranno controllate dalla Dia in 15 giorni e poi, anche dopo, in caso di controllo con esito negativo avranno automaticamente un’interdittiva antimafia. E’ bene quindi che chi avesse intenzione di costituire o di comprare un’azienda per fornire tutto questo sappia che in Calabria opera questa struttura di controllo e verifica». Occhiuto poi ha aggiunto che «il controllo sarà esercitato anche dopo perché non ci deve essere alcuna possibilità che le tante risorse in campo vadano ai poteri criminali invece che nella direzione di costruire ospedali che da troppi anni i calabresi aspettano e da troppi anni sono solo sulla carta».  Per Occhiuto «mai come in questi tre anni e mezzo c’è stata un’accelerazione per l’ospedale della Sibaritide e quello di Vibo Valentia, che hanno un buon livello di avanzamento, come si può tranquillamente verificare andando sui cantieri, mentre purtroppo quello di Palmi va rifatto da zero. Il fatto è che se non utilizziamo le possibilità offerte dall’ordinanza di protezione civile rischiamo che i lavori si fermino di nuovo dopo venti anni: proprio l’esperienza della Sibaritide e di Vibo Valentia con le ultime accelerazioni ci ha confermato che con i poteri ordinari non avremmo potuto fare gli altri ospedali, se si considera che per aggiornare il piano economico finanziario (Pef) all’ospedale della Sibaritide ho dovuto attendere un anno e mezzo e che si deve aggiornare il Pef dell’ospedale di Vibo e quello dell’ospedale di Palmi e per fare questo senza quell’ordinanza avrei dovuto aspettare probabilmente un altro anno e mezzo.  Credo che in questi tre anni e mezzo abbiamo raggiunto risultati nella costruzione dei nuovi ospedali mai registrati negli anni precedenti, ma non mi basta: io – ha rilevato il presidente della Regione – vorrei che entro un paio di anni i calabresi possano avere ospedali che per troppo tempo sono stati solo annunciati».

L’ospedale di Catanzaro

Un focus specifico, su sollecitazione dei giornalisti, Occhiuto l’ha poi dedicato al nuovo ospedale di Catanzaro, al centro nelle ultime settimane del dibattito politico nel capoluogo e non solo. «L’ospedale di Catanzaro, così come l’ospedale di Reggio e l’ospedale di Cosenza, si farà, avrà le risorse necessarie perché si faccia. Farò presto – forse giovedì – un incontro sia con la mia maggioranza, poi farò un incontro con il prefetto e tutti gli attori coinvolti nella costruzione del nuovo ospedale: ci sono già 86 milioni che ci permettono di partire con il bando per la progettazione, dopo aver individuato dove farlo, cosa che vorrei fare insieme agli attori coinvolti, al Comune, agli altri decisori locali. Per la verità – ha sostenuto Occhiuto – ne avevo parlato già tempo fa con il sindaco di Catanzaro e mi sembrerebbe più ragionevole che l’ubicazione dell’ospedale fosse prossima all’area di Germaneto, anche perché in tutt’Italia ormai gli ospedali si fanno fuori dal centro delle città: potrei anche decidere da solo perché i poteri dell’ordinanza me lo consentono ma sarò disponibile a verificare con il Comune, la Provincia, gli altri attori coinvolti dove è più utile farlo. Io chiaramente cercherò di spiegare le mie ragioni, ma sarò sensibile a confrontarmi con le ragioni degli altri.  Inoltre ho già chiesto al direttore generale dell’Inail di ricaricare nei nuovi finanziamenti le risorse necessarie per l’ospedale di Catanzaro. Stiamo procedendo nella maniera più ordinata possibile. L’ordinanza mi dà anche la possibilità di rimodulare le risorse dell’articolo 20: quindi faremo tutto quello che è necessario perché la città di Catanzaro abbia un altro nuovo ospedale come la città di Cosenza e la città di Reggio». (a. cant.)

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