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Corrado Alvaro, «emblema della Calabria che vuole riscattarsi»: l’omaggio alla Sapienza di Roma – VIDEO

I 130 anni dalla nascita dello scrittore di San Luca. Presente anche il presidente Occhiuto: «Ha raccontato i grandi valori dei calabresi»

Pubblicato il: 15/04/2025 – 16:26
di Mariateresa Ripolo
Corrado Alvaro, «emblema della Calabria che vuole riscattarsi»: l’omaggio alla Sapienza di Roma – VIDEO

ROMA Un itinerario romano sui luoghi di vita di Corrado Alvaro, grande scrittore-antropologo calabrese, attento osservatore della «civiltà contadina», abitante del mondo, intellettuale europeo. “Il nostro tempo e la speranza. Attualità di Alvaro a 130 anni dalla nascita”. Questo il titolo dell’iniziativa che il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha promosso per rendere omaggio allo scrittore, poeta, saggista, giornalista, drammaturgo e intellettuale nato a San Luca il 15 aprile 1895, che visse per lungo tempo a Roma, dove morì a 61 anni l’11 giugno 1956.
All’incontro hanno aderito numerosi intellettuali e scrittori, tra cui moltissimi calabresi, con l’invito poi a raggiungere Vicolo del Bottino, nei pressi di Piazza di Spagna, dove si trova l’abitazione romana in cui Alvaro visse e dove è stata posta nel 2006 una targa commemorativa che recita la frase: “Calabrese di nascita, romano di adozione”.

Corrado Alvaro Targa roma
La targa in Vicolo del Bottino a Roma

L’omaggio

«Una giornata che segna il momento inaugurale per una prossima riflessione che, a partire dalla scrittura di Alvaro, possa esplorare, varcandoli, i confini sottilissimi che separano, solo apparentemente, l’antropologia dalla letteratura. In questo contesto, la figura di Alvaro viaggiatore, drammaturgo, critico letterario e traduttore, cantore – dai «pastori di Aspromonte» alle «vecchie case di Leningrado», dai paesaggi interiori agli «itinerari italiani» – trova, nella mattinata del 15 aprile, il momento per una originale riflessione. L’itinerario previsto intende restituire, attraverso il ricordo dello scrittore, quella «serialità di esperienze» che, nelle sue pagine, costituirono il senso di una vera e propria etnografia ante litteram»,  hanno spiegato i promotori dell’iniziativa, che ha visto tra gli altri la partecipazione e gli interventi del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, del nipote dello scrittore, l’avvocato Giovanni Profazio, degli studiosi e scrittori Annarosa Macrì, Mario Soldaini e Vito Teti. Gli interventi sono stati coordinati dalla professoressa Laura Faranda. Le testimonianze sono state accompagnate dalle letture di alcuni testi scelti di Corrado Alvaro e dalla voce di Francesca Ritrovato, autrice di teatro, scrittrice, attrice. 

«Alvaro continua a parlarci, ad essere tra di noi e ad essere un emblema della Calabria che vuole riscattarsi». «È stata una della menti più illuminate della Calabria», ha detto ai nostri microfoni il nipote di Alvaro, Giovanni Profazio, che ha parlato dell’ammirazione nei confronti dello zio: «Ci è stato tramandato il suo pensiero e soprattutto le sue opere. Sono molto contento oggi di partecipare in prima persona e spero che la figura di Corrado Alvaro possa essere ancora viva tra i compaesani e soprattutto anche a livello nazionale. Penso che questo sia il messaggio da tramandare soprattutto alle nuove generazioni».

Occhiuto: «Ha raccontato i grandi valori dei calabresi»

A margine dell’evento il presidente della Regione Roberto Occhiuto, ai nostri microfoni, di Alvaro ha detto: «Era un calabrese che conosceva i drammi della Calabria, ma che comunicava i grandi valori dei calabresi. A volte è stato dipinto come scrittore della rassegnazione, ma non è così, perché lui attraverso la letteratura riteneva che si potessero costruire le condizioni per la resistenza in Calabria e per la crescita della Calabria. È importante celebrarne la memoria, attualizzarla, e creare, attraverso il suo pensiero, ma anche in quello di Vito Teti che ha radici nel pensiero di Alvaro, le condizioni per dimostrare che questa Calabria non deve essere passivamente rassegnata alla propria condizione, ma deve sperare in un futuro di crescita». E Occhiuto ha poi espresso «la disponibilità della Regione ad appoggiare iniziative che vanno nella direzione di celebrare la figura di Alvaro».

Teti: «Un autore sempre attuale»

«All’interno di un convegno sulla nostalgia con diversi studiosi è emersa la figura di Corrado Alvaro in quanto autore che parla di nostalgia, di utopia, di sradicamento, di paesi, di città, di spaesamento. Ci sembrava automatico in occasione di questo centotrentennale della nascita fare un’iniziativa e invitare la gente a recarsi in Vicolo del Bottino, dove è vissuto e dove è morto», spiega lo studioso e antropologo Vito Teti, che sulle pagine del Corriere della Calabria sta curando una rubrica per esplorare gli aspetti inediti di Alvaro e delle sue opere. «Io – aggiunto – ho detto che in realtà Alvaro è nato nel 1895, il 15 aprile, come uomo. Ma l’Alvaro scrittore nasce lentamente, e nasce soprattutto dopo che muore, perché dopo che muori si capisce se sei stato un grande autore, se reggi alla prova del tempo. Alvaro non solo ha retto alla prova del tempo, non solo è autore letto e amato, ma è un autore attuale, presente anche nel dibattito quotidiano. Pensiamo al discorso della nostalgia, della distopia, dello spopolamento dei paesi, della fuga dei giovani. Alvaro ci pone tutta una serie di domande, ci interroga, come se fosse qui a scrivere oggi con noi. Possiamo solo dire grazie ad Alvaro». (m.ripolo@corrierecal.it)

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