COSENZA «È inaccettabile che ci venga venduto come salvifico il progetto del Ponte sullo stretto, che ci sottrae fino a 17 miliardi di euro ed è inutile, dannoso, tecnicamente impossibile e suicida sotto l’aspetto ambientale E questo mentre ci dicono no a una variante del tracciato e persino a un collegamento allungato dell’Alta velocità ferroviaria sino allo Ionio». Lo ha detto l’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Pasquale Tridico nel corso di un dibattito sullo sviluppo delle aree interne, sull’Alta velocità ferroviaria e le altre infrastrutture necessarie alla Calabria organizzato dal Gruppo territoriale del Movimento Cinque Stelle e svoltosi nella sala consiliare del Comune di Castrovillari, con la partecipazione dei sindaci dello stesso centro del Pollino, Cosenza, Corigliano-Rossano, Acri, Cassano allo Ionio, Frascineto e San Fili, delle deputate M5S Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico e di rappresentanti di sindacati e associazioni.
«Ci sono due giganti – ha aggiunto Tridico – che oggi impediscono lo sviluppo della Calabria, figli di una visione duale, divisiva e dominante della politica: uno è il ponte sullo Stretto e l’altro è la guerra con il riarmo. Finché non leviamo di mezzo il progetto del Ponte, che assorbe risorse, per tutte le priorità vere non ci saranno i fondi disponibili. Per questo dobbiamo sconfiggere due soggetti politici: il governo e il presidente della Regione Calabria Occhiuto, che condividono questa pericolosa visione completamente sbagliata e non rappresentano la maggioranza se si considera il dato sull’astensionismo. Il progetto dell’Alta velocità che propone il centrodestra aumenterebbe ulteriormente il divario tecnologico e di sviluppo già accumulato dalla Calabria. Avere le città collegate è una questione esistenziale per ottenere lo sviluppo che finora ci è stato negato. Il prossimo 10 maggio saremo tutti a Catanzaro per protestare contro la condizione della sanità, che è il declino assoluto della nostra regione. Nello stesso modo, dobbiamo lanciare la battaglia della mobilità, partendo dai sindaci. Siamo capaci di questo e siamo capaci di protestare contro l’altro gigante che oggi impedisce qualsiasi idea di sviluppo, cioè la guerra». «Con le risorse per il riarmo – ha detto ancora l’europarlamentare M5S – non ci saranno i soldi per i diritti e i nostri figli non andranno a lavorare, ma dovranno combattere. Questa è un’altra battaglia esistenziale che dobbiamo prendere tutti a cuore. Non esistono armi per fare la pace. Esistono armi solo per fare la guerra». (redazione@corrierecal.it)
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