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Sanità, boom di finanziamenti e liste d’attesa infinite

La manovra finanziaria prevede un incremento record dei fondi destinati al Ssn

Pubblicato il: 16/04/2025 – 17:42
Sanità, boom di finanziamenti e liste d’attesa infinite

ROMA Il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) italiano, da sempre fiore all’occhiello dello Stato sociale, sta attraversando una fase di apparente contraddizione: finanziamenti mai così alti, ma servizi sempre più in affanno, soprattutto in regioni come la Calabria. Una fotografia – scattata da 9colonne – che mette in luce una verità amara: al Sud, e in particolare nella nostra regione, la sanità pubblica è in grave sofferenza.
La manovra finanziaria per il 2025 prevede un incremento record dei fondi destinati al SSN, portando la cifra complessiva a 136,48 miliardi di euro. Un dato che la maggioranza politica rivendica con orgoglio. Eppure, come scrive 9colonne, secondo l’opposizione – e secondo molti cittadini – si tratta di un’illusione ottica: in rapporto al Pil, infatti, la spesa sanitaria è in calo, passando dal 7,3% del 2020 al 6,2% attuale, ben al di sotto della media europea.
In Calabria, questa tensione tra numeri e realtà si traduce in liste d’attesa infinite: per una visita specialistica si attendono in media 120 giorni, quasi il doppio rispetto alla Lombardia. Gli interventi chirurgici non urgenti possono richiedere fino a un anno di attesa. Il cosiddetto “federalismo sanitario” ha di fatto acuito il divario tra Nord e Sud.
A fronte di queste criticità, si accende lo scontro politico. Il centrosinistra chiede un aumento della fiscalità generale a favore della sanità, lo sblocco del tetto di spesa per le assunzioni, e l’introduzione di nuove imposte mirate, come la sugar tax. Il centrodestra punta invece sul coinvolgimento del privato accreditato e su una revisione della spesa pubblica. Intanto, si discute se escludere la sanità dai vincoli europei sul deficit, come già si sta facendo per la difesa.
In questo contesto, il ruolo del privato accreditato – che in Italia copre il 34% delle prestazioni ambulatoriali – diventa centrale anche in Calabria. Ma senza un intervento strutturale sulla carenza di personale, sulla digitalizzazione e sulla riorganizzazione del sistema, il rischio è che nemmeno i fondi record possano evitare il collasso del sistema sanitario, soprattutto nelle regioni più fragili. (redazione@corrierecal.it)

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