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le indagini

Pugni, calci e insulti: l’incubo vissuto da una donna di Rosarno. Arrestato il figlio 23enne

Il ragazzo avrebbe vessato la vittima con continue percosse, minacce e umiliazioni fino ai tentativi di farla cadere dal balcone

Pubblicato il: 17/04/2025 – 9:39
Pugni, calci e insulti: l’incubo vissuto da una donna di Rosarno. Arrestato il figlio 23enne

I Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 23enne, emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento restrittivo è scaturito a seguito di un’articolata attività d’indagine condotta dai reparti dell’Arma territorialmente competenti, avviata dopo un intervento effettuato il 24 febbraio scorso presso un’abitazione di Rosarno, dove era stata segnalata una violenta lite tra familiari. Le investigazioni, supportate da testimonianze e accertamenti tecnici, hanno consentito di ricostruire un quadro familiare estremamente critico, all’interno del quale l’indagato, con condotte reiterate e gravi, avrebbe sottoposto la madre convivente a continue vessazioni, sia fisiche che psicologiche, tali da configurare un regime di vita intollerabile.

Pugni, calci e insulti

Secondo quanto accertato, il giovane avrebbe messo in atto – a partire dal dicembre 2024 – una serie di episodi di aggressione caratterizzati da percosse, minacce e umiliazioni nei confronti della madre, persona particolarmente vulnerabile. Tra i vari episodi documentati, si evidenziano atti di inaudita violenza, come pugni, calci e colpi al volto, aggressioni con oggetti contundenti, strattonamenti e tentativi di farla precipitare da un balcone, scongiurato solo dall’intervento di un vicino e dei carabinieri. Le minacce erano spesso accompagnate da gravi offese verbali e da dichiarazioni deliranti che denotavano un’evidente instabilità psichica. I Carabinieri, operando con grande sensibilità e professionalità in un contesto familiare altamente delicato, hanno garantito tempestiva tutela alla vittima e raccolto elementi determinanti per l’emissione della misura cautelare. Il giovane è stato tradotto presso un centro specializzato nel Nord Italia, come disposto dall’Autorità Giudiziaria, mentre proseguono le attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi. Si ricorda che la persona attinta dalla misura è da considerarsi presunta innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.

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