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‘Ndrangheta, calcio e ultrà: Bellocco, Beretta e il tifo milanese sul Washington Post

Il ritratto impietoso del famosissimo quotidiano statunitense sul tifo di Inter e Milan e l’influenza della criminalità calabrese

Pubblicato il: 18/04/2025 – 18:41
di Giorgio Curcio
‘Ndrangheta, calcio e ultrà: Bellocco, Beretta e il tifo milanese sul Washington Post

LAMEZIA TERME Un ritratto “devastante” del calcio italiano, di Milano ma anche una fotografia impietosa del tifo organizzato e, soprattutto, della ‘ndrangheta calabrese. A poche ora dalla visita della premier Giorgia Meloni negli Usa alla corte del presidente Trump, il “Washington Post” pubblica in prima pagina una maxinchiesta dedicata alle curve di Inter e Milan, travolte dall’inchiesta “Doppia Curva” e da due omicidi: quello di Boiocchi prima e di Antonio Bellocco poi. Un caso, dunque, diventato internazionale ma che in Italia aveva già scosso il mondo del calcio e acceso un faro sulle presunte ingerenze della criminalità organizzata nel mondo ultrà al Meazza, grazie al lavoro svolto dalla Distrettuale antimafia di Milano.

beretta bellocco

Bellocco e Beretta «figure influenti»

Nell’articolo a doppia firma, Kevin Sieff e Francesco Porzio scrivono: «alcuni ultras hanno stretto legami con l’élite politica; altri sono diventati potenti trafficanti di droga come i leader degli ultras di Milano, Bellocco e Beretta erano diventati figure influenti nella città più ricca d’Italia, prosperando al confine tra ricchezza lecita e illecita». Prima, però, ricordano la morte del rampollo della ‘ndrangheta calabrese, Antonio Bellocco, «i leader della Curva Nord, un gruppo di sostenitori sfegatati della leggendaria squadra di calcio dell’Inter», sottolineano le coltellate inferte da Beretta, la Smart bianca davanti alla palestra, teatro dell’omicidio, ricordando che quello di “Totò il nano” è stato «il secondo leader della tifoseria dell’Inter ucciso in due anni». Il riferimento è a Vittorio Boiocchi, ucciso il 29 ottobre del 2022 sotto casa nel quartiere Figino, periferia Ovest di Milano. La scorsa settimana, dopo oltre due anni di indagini, sono stati eseguiti sei arresti dalla Squadra Mobile, individuando i presunti killer e mandanti.

«Il caso – scrive ancora il Washington Post – avrebbe illustrato in modo estremamente dettagliato come i criminali avessero cooptato il fan club di una delle squadre più famose del mondo», attirati dal business milionario del calcio già finito nel mirino «degli Stati del Golfo Persico ai finanzieri americani», sottolinea il quotidiano statunitense. «Vedendo uno sport inondato di denaro – scrivono – la mafia è venuta a cercare una parte dell’azione – scalando i biglietti, gestendo le concessioni e i parcheggi degli stadi e vendendo il merchandising della squadra».

L’inchiesta sul tifo juventino

Inter e Milan, ma non solo. L’inchiesta del famosissimo quotidiano USA cita anche l’indagine del 2018 che interessò gli ultrà della Juventus, «un’altra delle squadre più famose d’Europa, impadronendosi di ingenti quantità di ricavi da biglietteria».  E ricordano: «Quando la ‘ndrangheta ha preso il controllo degli ultras della Juventus nel 2017, ha applicato le stesse tattiche di estorsione utilizzate in altri settori. Hanno minacciato di far cantare agli ultras cori razzisti durante le partite, che avrebbero potuto comportare una multa per la squadra, se la dirigenza non avesse consegnato più biglietti». Poi ne seguì l’arresto di 12 leader ultrà ma anche la sospensione dell’allora presidente, Andrea Agnelli. Perché, scrivono ancora, «con il boom del calcio europeo, gli ultras sono diventati anche una macchina per generare profitto e potere. La mafia si è insinuata in altre squadre di vertice».  

La ‘ndrangheta a Milano

Immancabile, poi, la “genesi” della presenza della criminalità organizzata calabrese a Milano che, come scrive ancora il WP «è stata a lungo una base di potere della ‘ndrangheta, uno dei primi luoghi in cui il gruppo si è espanso al di là delle sue radici nel Sud Italia. Poi un passaggio anche al rampollo del clan di Rosarno, ucciso per mano di Beretta lo scorso 4 settembre. «Antonio Bellocco arriva a Milano nel 2022. Sulla scia dell’uccisione di Boiocchi, la polizia aveva intercettato molti ultras della squadra. Quello che hanno sentito è che Bellocco si è fatto strada con prepotenza nella comunità dell’Inter, sfruttando i suoi legami con la ‘ndrangheta per affermarsi. Non gli interessavano i risultati dell’Inter; voleva usare il club per accumulare denaro e potere», scrivono ancora sul quotidiano americano.

Lucci il “Joker”

Ma ce n’è anche per il Milan e il suo capo ultrà Luca Lucci il “Joker”. «Aveva le mani in pasta in tutta Milano» scrivono, citando l’incontro avuto con Bellocco e Marco Ferdico della sponda nerazzurra. «I tifosi delle due squadre si sono scontrati per decenni, i loro scontri sono considerati tra i più accesi dello sport moderno» scrive il WP, «era quindi strano che Bellocco e Ferdico entrassero nell’Ink italiano. A quel punto, la polizia sotto copertura li stava seguendo». «Bellocco e Lucci stavano negoziando una divisione al 50% dei proventi dei biglietti della finale di Champions League a Istanbul, indipendentemente dal fatto che l’Inter o il Milan, che si sarebbero dovuti incontrare in semifinale, si fossero qualificati per il campionato», scrive il quotidiano.

Beretta e il piano per ucciderlo

Capitolo dedicato, infine, ad Andrea Beretta, l’ex capo ultrà dell’Inter reo confesso dell’omicidio di Bellocco e ora considerato il mandante dell’omicidio di Boiocchi. «A un certo punto abbiamo capito che Beretta temeva per la sua vita», scrive il WP citando l’intervista ad un agente. E ancora: «Beretta avrebbe poi detto alla polizia in un interrogatorio che credeva che il suo ex amico avrebbe avvelenato il suo caffè e lo avrebbe seppellito fuori Milano. Quando la polizia ha ricevuto la telefonata che qualcuno era stato accoltellato nell’auto di Bellocco fuori dalla palestra, la maggior parte degli agenti ha pensato che Beretta fosse morto. È stato uno shock scoprire che in realtà era il contrario», ha detto l’agente citato dal quotidiano americano. (g.curcio@corrierecal.it)

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