Giovedì, 15 Maggio

Ultimo aggiornamento alle 14:28
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

i verbali

‘Ndrangheta, i racconti di Ielapi: il timore di agguati all’interno del clan e il misterioso episodio del 2018

Il pentito parla dei tentati omicidi e di alcuni “ignoti” che lo volevano assoldare come killer. «Ma non si sono più presentati»

Pubblicato il: 19/04/2025 – 19:28
‘Ndrangheta, i racconti di Ielapi: il timore di agguati all’interno del clan e il misterioso episodio del 2018

CATANZARO Due pentiti in pochi mesi: prima Sandro Ielapi, ritenuto “azionista” del clan, poi Andrea Guarnieri, uomo «a disposizione della cosca». Entrambi vicini ai Catarisano di Roccelletta di Borgia, ‘ndrina finita nel mirino della Dda nell’inchiesta Jonny e, di recente, in Scolacium, per la quale lo scorso 4 aprile sono state chieste 22 condanne in abbreviato. Ex “killer” di ‘ndrangheta che hanno deciso di saltare il fosso, versando fiumi di inchiostro di fronte ai pm: tutto per lasciare un mondo fatto di sangue, violenza, omicidi. Di quattro agguati si autoaccusa Ielapi, rivelando nomi (per lo più omissati) e dinamiche anche di quelli “falliti” a vittime designate ma che si sono salvate.

Il timore per la propria vita

«La paura di essere ucciso mi ha spinto a collaborare con la giustizia» ha esordito Guarnieri nelle sue recenti dichiarazioni. Parole che ricordano quelle di Ielapi: «Volevo allontanarmi ma temevo per la mia vita». Un timore giustificato data la crudeltà della ‘ndrangheta che emerge dai racconti di Ielapi: nessuno, a prescindere dai rapporti con la cosca, poteva sentirsi al “sicuro” da agguati e tradimenti. Il pentito racconta della «vicenda vergognosa» dell’omicidio di Peppe Bruno e la moglie, di altri agguati rimasti omissati e quelli “falliti”. Tra le dichiarazioni di Ielapi anche i tre tentati omicidi nei confronti di Luciano Babbino, imprenditore coinvolto nell’inchiesta Scolacium e per il quale sono stati chiesti 6 anni di carcere.

I tentati agguati a Luciano Babbino

Tre agguati falliti in partenza in tre luoghi diversi: uno a Vallefiorita, uno a Soverato e uno a Squillace. Nel primo caso «siamo andati parecchie sere», racconta, ma «ci hanno beccato e hanno tagliato le ruote della macchina». Un secondo tentativo presso un ristorante di Squillace Lido: «Siamo arrivati sul posto con una berlina grossa BMW, di colore nero», ma «non siamo entrati nel ristorante perché c’era movimento; nell’occasione eravamo armati ma non ho ritenuto di entrare, e per questo sono stato rimproverato». «L’ulteriore tentativo, tra il 2017 ed il 2018, è avvenuto a Soverato, nei pressi del primo ponte, dove c’è stato l’alluvione a quel camping». Ielapi spiega il piano per l’agguato: un motorino buttato sulla strada per bloccare il traffico, poi la sparatoria. In questo caso furono dei parcheggiatori a evitare la mattanza: «C’era molta confusione per cui sono arrivati i parcheggiatori di un locale sito nei pressi e mi hanno sorpreso con il passamontagna per cui slamo andati via; mi pare che nell’occasione sono stati chiamati anche i Carabinieri ma noi abbiamo abbandonato lì il motorino e siamo andati via».

Il misterioso episodio

Persino Santo Mirarchi, poi divenuto collaboratore di giustizia, «doveva essere ucciso per problemi legati all’attività estorsiva a Catanzaro Lido». Un clima di “terrore” di cui era vittima lo stesso Ielapi, che in aggiunta racconta un misterioso episodio risalente al 2018 o 2019. «Una cosa strana. Si presentarono a casa mia a Girifalco due persone» spiega ai pm. «Mi chiesero di commettere uno o due omicidi, e alle mie richieste di spiegazioni su chi li mandasse, mi risposero che sapevo chi lì avesse mandati, poi mi dissero che li mandava “quello della montagna”. Io chiesi se li mandasse Rocco Anello e loro non mi risposero ma si misero a ridere, aggiungendo che erano disposti a darmi 20.000 euro per l’azione criminosa richiesta, che sarebbe stata commessa a Soriano, “ai Savini” forse una località. Infine, mi dissero che sarebbero tornati la settimana successiva per ottenere la risposta alla richiesta formulata. Ma – conclude Ielapi – non si sono mai più presentati». (ma.ru.)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x