ROMA Brasile e Italia ampliano la cooperazione contro crimini informatici e uso illegale di AI e criptovalute. L’evento a Rio de Janeiro discuterà di lotta contro la criminalità organizzata ibrida che già agisce con metaverso, bitcoin e intelligenza artificiale. Il progresso tecnologico è stato un potente alleato della criminalità organizzata, che ora si muove tra mondo reale e digitale con l’uso di intelligenza artificiale, criptovalute e persino metaverso. Per discutere di strategie di lotta e cooperazione internazionale, esperti provenienti da Brasile e Italia si riuniscono il 22 e 24 aprile a Rio de Janeiro durante la 12a settimana internazionale della Fondazione Magna Grecia. L’incontro riunirà rappresentanti di istituzioni pubbliche e private che agiscono in sicurezza, difesa, finanza e intelligence informatica. La proposta è di estendere gli scambi tra i due paesi nella lotta contro crimini come traffico di droga, frodi finanziarie e riciclaggio di denaro. Uno dei momenti salienti sarà la presentazione dello studio “The Hybrid Organizzazed Crime Challenge”, condotto da Antonio Nicaso, direttore del Centro di ricerca sui crimini informatici della Fondazione Magna Grecia. Il report rivela come i gruppi criminali stanno reclutando persone tramite digitale e operando con pagamenti in bitcoin e altre valute virtuali.
Secondo Nicaso, Brasile e Italia sono tra i Paesi più colpiti dalle reti criminali internazionali. Afferma che l’Italia ha sviluppato soluzioni tecnologiche avanzate che possono essere adattate alla realtà brasiliana. «È una sfida crescente e per affrontarla abbiamo bisogno di cooperazione tecnica, investimenti nella tecnologia e potenziamento dei professionisti di entrambi i paesi”, sostiene. Tra i partecipanti confermati ci sono Trifone Altieri, dirigente della società Leonardo — che sviluppa sistemi di sicurezza informatica — e Michele Carbone, capo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), responsabile del dialogo con le autorità brasiliane negli accordi contro il traffico internazionale». Parteciperanno anche all’evento Aristides Andrade Cavalcante Neto della Banca Centrale e Antenor Madruga di Febraban, che porteranno alla prospettiva brasiliana sulle frodi finanziarie legate all’ambiente digitale. Lo studio di Nicaso cita un caso emblematico del 2018 in cui la polizia italiana ha intercettato messaggi tra un broker legato alla mafia ‘Ndrangheta e trafficanti brasiliani. I contenuti delle conversazioni indicavano la resistenza dei brasiliani ad accettare il pagamento in bitcoin, il che dimostra l’inizio della transizione ai crimini digitali, ora molto più avanzata. Secondo Nicaso, «la criminalità è già sofisticata digitalmente. Se i paesi non si evolvono insieme nell’intelligenza e nella prevenzione, resteremo sempre un passo indietro».
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x