La scomparsa di Papa Francesco lascia un dolore enorme in ognuno di noi. Non voglio scivolare nella retorica quasi inevitabile in questi casi. Ne ho la presunzione di poter giudicare un Pontefice la cui figura va consegnata alla storia. Ma tra le tante parole che ci lascia c’è quella contro il narcisismo dilagante che imperversa il nostro presente. Piu volte il Pontefice ha messo in evidenza il rischio del narcisismo e delle sue responsabilità nella nostra quotidianità. Richiamando indirettamente grandi autori come Kernberg, Semerari, Recalcati. Proprio il vuoto del narcisismo è la considerazione che ci resta come cristiani. Di un presente che non può essere solo esaltazione del Sé ma celebrazione del noi. E su questa traccia il suo ricordo resterà indelebile.
*Deputato Fdi.
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