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Elezioni Rende, Rossella Gallo contro il familismo: «Anche con noi ci sono i costruttori, ma di futuro»

La candidata del fronte progressista si presenta. Pignataro (AVS) avverte il Pd: senza dialogo, campo largo a rischio per le regionali

Pubblicato il: 22/04/2025 – 14:46
Elezioni Rende, Rossella Gallo contro il familismo: «Anche con noi ci sono i costruttori, ma di futuro»

RENDE «Anche da noi ci sono i costruttori, ma di futuro». È la battuta di Rossella Gallo per entrare subito in uno dei temi della campagna elettorale, caro al Movimento 5 Stelle che fa del consumo di suolo zero uno dei punti cardine del programma per le amministrative di fine maggio. La candidata sindaca sostenuta anche da AVS e Rifondazione si è presentata stamattina nella Biblioteca civica di Quattromiglia dove oltre ai militanti sono arrivati anche in vertici regionali del fronte progressista che si presenta come un campo largo senza il Partito democratico. Le liste che la sosterranno saranno due: una M5S – forte del patrimonio di una base attiva da oltre 15 anni – e Sinistra per Rende.
«Sono l’unica candidata sindaco donna in gara. Ma la candidatura di una donna – esordisce Rossella Gallo – non è una moda bensì una risposta. E a Rende abbiamo già raggiunto un risultato enorme: una coalizione di centrosinistra. Ma – attacca – adesso serve un rinnovamento generazionale contro l’emigrazione di tanti giovani rendesi che vanno via per trovare un lavoro dignitoso». Tra i punti forti del suo programma il no alla cementificazione ma la volontà di «riqualificare gli immobili abbandonati».
«La nostra risposta chiara e concreta in un comune sciolto per mafia sarà questa: la cosa pubblica non deve essere gestita in maniera privata. Intercetteremo il voto libero di tanti rendesi che come me non hanno paura» conclude Gallo.

Rossella Gallo

Orrico “chiama” Bilotti: «Vieni con noi e lascia gli avvoltoi»

Apre la parlamentare Anna Laura Orrico che tratteggi in poche parole il profilo di Gallo «donna, professionista e attivista, che alle regionali del 2021 ha ottenuto un ottimo risultato. A Rende – aggiunge Orrico – esiste un vero fronte progressista. La nostra base è altezza, e abbiamo una direzione chiara: una proposta libera e coraggiosa contro un patriarcato che sa di conservatorismo e restaurazione, Rossella Gallo non si attornierà di colonnelli e in lei ci sarà il passaggio di testimone verso una nuova classe politica».
La ex sottosegretaria ai Beni culturali parla di «colpe non solo dell’ultima amministrazione, ma noi oggi vogliamo guardare al futuro perché Rende ha avuto sempre questo ruolo. Attenzione a chi sta nelle altre liste, al familismo contro cui il 29 marzo da Cosenza abbiamo alzato la testa dopo il furto del seggio alla collega Scutellà: a Rende ci furono presenze anomale in più sezioni, ora li troviamo candidati». Poi la bordata al Pd: «Dispiace che corra con chi ha amministrato portando il Comune allo scioglimento. Bilotti è un civico di tutto rispetto, lascia gli avvoltoi che ti dissangueranno e vieni con noi!» questo l’invito neanche velato al candidato di “un” centrosinistra. «Davanti a sfide nazionali – conclude Orrico – non abbiamo mai detto di no a battaglie comuni, il livello di confronto e interlocuzione in politica deve essere sempre alto», quasi un’apertura al dialogo con il Pd in vista delle prossime scadenze. Infine un rapido riferimento al centrodestra, dove una «finta unità» è perseguita soltanto «per gestire il potere».

Serrao (Prc): «Siamo contro il Principato di Rende»

Mimmo Serrao, segretario regionale di Rifondazione comunista, suggerisce di «partire da questo tavolo per trovare attraverso i giovani una nuova idea di politica basata sull’unità degli intenti. Tuteliamo le nostre comunità se stiamo insieme. Siamo stati contro la città unica, oggi siamo contro il Principato di Rende, dove si insegue una continuità familiare». Se anche nelle sue parole l’avversario principale non sembra la destra, poi arriva la domanda retorica su Ghionna: «Perché non si è dimesso da presidente dell’ordine provinciale degli ingegneri?». Serrao rilancia la necessità di puntare «sui servizi contro la speculazione edilizia, basta promesse – attacca –. I nostri avversari hanno già individuato i clienti ma il re è nudo, Rende è nuda, i Principe l’hanno spogliata». Poi rivendica: «Siamo gli unici credibili e lineari, se la cittadinanza non ce la riconosce è colpa della corruzione e degli interessi particolari. Noi siamo per il primato dell’interesse pubblico, che se ben gestito crea condizioni migliori per tutti. Mentre le promesse del passato significano una cosa: scioglimento». Non manca un aneddoto su Francesco Principe: «Il padre di Sandro veniva a Borgia, un partito di tradizione socialista, negli anni in cui Psi e Pci superavano l’80% dei consensi: prometteva di creare un ponte tra le due città, meno male che non è nato». Infine un appello all’unità:« Come a Lamezia, determiniamo il nuovo dice Serrao salvo poi definire «scellerato» lo stesso Pd che proprio nella città della Piana ha trovato sintesi nel campo largo con Doris Lo Moro. «Costruiamo l’alternativa in Calabria» è l’appello finale alla base dem delusa dai dirigenti e che a suo dire a Rende può confluire sulla candidatura Gallo. «In Rossella c’è la prospettiva della bellezza di Rende in una nuova politica, passiamo il testimone ai giovani che devono appropriarsi della politica. Quando saremo in consiglio comunale le cose cambieranno, la nostra cultura non si rifà al compromesso», conclude.

Pignataro (AVS): «Con noi nessun palazzinaro»

Nella sala intanto si vedono il coordinatore provinciale del Movimento 5 stelle Giuseppe Giorno ed esponenti di vertice di Avs e Prc, come Maria Pia Funaro, Walter Nocito e Francesco Saccomanno.
Fernando Pignataro, segretario regionale di Sinistra Italiana, ricorda Papa Francesco attraverso le sue parole sul modello Lucano da seguire nell’accoglienza. Poi entra in argomento: «Saremo la novità e la sorpresa, non abbiamo truppe cammellate, non abbiamo imbarcato chiunque e comunque: palazzinari, malaffare a cui abbiamo detto no, tra continuismo da un lato e destra dall’altra». Poi critiche a un «Pd che a Lamezia aveva proposto come candidato di superamento un uomo di Fdi vicino a Wanda Ferro, a Reggio proporranno Scopelliti?» ironizza l’ex sindacalista e parlamentare. «Qui – continua – hanno snobbato le nostre proposte: Bilotti lo sa che è appoggiato da affarismo e poca trasparenza, gruppi di potere, trasformismo e correnti? Il Pd ha sacrificato Rende per puri calcoli congressuali. Ai nostri leader Bonelli, Conte e Fratoianni dico che bisogna parlare con la Schlein per farle capire cge la Calabria rischia. Se continua così mettiamo a rischio qualsiasi alleanza futura, ci sono partite serie da giocare come quella sulla sanità». Proprio sul potere contrattuale che questo blocco può giocarsi nei prossimi mesi, Pignataro sostiene che «Avs è organicamente nella coalizione progressista, da allargare ulteriormente a sinistra perché serve il contributo di forze antagoniste a quelle al governo. Al Pd dico: fate ordine al vostro interno altrimenti alle regionali arriviamo male, peccato perché avremmo carte da giocarci davanti al non governo e alla propaganda di questo centrodestra».

L’ipotesi ballottaggio

Alle domande dei cronisti su un possibile ballottaggio le risposte sono evasive: «Abbiamo il coraggio di vincere al primo turno, poi chi vivrà vedrà» (Orrico). «In ogni caso arriveremo come minimo al ballottaggio» (Pignataro). Ma la chiusura della stessa Orrico focalizza bene, per l’ennesima volta, il bacino elettorale cui si punta per erodere voti tra i delusi: «Sandro Principe dice di voler creare una nuova generazione politica, perché non lo ha fatto in 50 anni? E chi si dice di sinistra come Adamo e Manna, perché non ci mette la faccia invece di nascondersi in questa campagna elettorale?» (euf)

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