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il caso unico

Savino: «Ratzinger e Bergoglio mai in contrapposizione»

Il vescovo di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, riflette sulla coesistenza di due papi, uno regnante e uno emerito

Pubblicato il: 22/04/2025 – 13:44
Savino: «Ratzinger e Bergoglio mai in contrapposizione»

ROMA “I due Papi”, film di Fernando Meirelles, è una pellicola di straordinaria attualità: ripercorre i fatti accaduti nelle mura vaticane con protagonisti Papa Benedetto e Papa Francesco. I due si ritrovano a convivere e dialogare seppur distanti nelle posizioni. Il rapporto prolungato porterà – come sappiamo – ad un terreno comune che ha segnato il “nuovo” percorso della Chiesa cattolica. Quella stessa Chiesa che si è trovata di fronte ad una situazione insolita con un Papa dimissionario e un nuovo Pontefice eletto. Papa Benedetto XVI, legato ad una certa forma di ortodossia e Papa Francesco, molto più informale, legato ai segni e all’immediatezza. La morte di Bergoglio ha riacceso il dibattito sulle due diverse personalità, decisamente agli antipodi. Al Corriere della Calabria, Monsignor Francesco Savino vescovo di Cassano allo Ionio riflette sulla coesistenza di due papi, uno regnante e uno emerito.

«Ratzinger e Bergoglio mai in conflitto»

«Stiamo attenti ad una interpretazione che mette in conflitto, in contrapposizione o in antitesi il magistero di Papa Benedetto XVI e quello di Papa Francesco. Hanno dialogato molto, si sono reciprocamente ascoltati, io ho studiato sui libri del Cardinal Ratzinger, conosco la sua teologia e cito soltanto un libro su tanti “L’introduzione al Cristianesimo”: un testo straordinario e per molti versi anche rivoluzionario», racconta Savino. «Io ritengo che la differenza tra i due papi sia stata soprattutto caratteriale. Papa Benedetto XVI era molto timido, Papa Francesco molto più disponibile al dialogo, al confronto, però quando faccio un’analisi teologica, spirituale e pastorale nella successione dei vescovi di Roma, noto sempre una convergenza sulle scelte di fondo. E’ chiaro, ogni Papa rispetto al contesto storico in cui vive, elabora un suo progetto pastorale».

«Nessuna contrapposizione»

Papa Francesco parte nel suo magistero «dall’Evangelii Gaudium, perché intuisce che ormai è in atto un processo non soltanto di securizzazione, ma di scristianizzazione» e trova «alcune grosse questioni da risolvere anche dentro la Chiesa: pensiamo alla pedofilia rispetto alla quale ha imposto tolleranza zero e pensiamo anche agli scandali economici, finanziari rispetto ai quali Papa Francesco ha portato avanti una metodologia di trasparenza». C’era anche una curia che andava riformata e Bergoglio «ha dovuto fare i conti con la realtà ed ha attivato i processi di riforma», per questo lo definiamo «il Papa della riforma». Tornando al rapporto tra i due Pontefici, «non noto la contrapposizione, ma due atteggiamenti pastorali diversi, ma c’è una continuità». (redazione@corrierecal.it)

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