Mentre l’Italia va e tratta, la Cina prende le distanze

Mentre la Cina decide di reagire ai dazi posti dall’America di Donald Trump, l’Italia predica di evitare allarmismi avviando una trattativa con gli “States”, che possono anche essere causa di danni. Intanto la “Borsa italiana” attraversa momenti tumultuosi con “l’indice Mib” che perde il 6,53 per cento. Salgono, invece, le obbligazioni che, secondo i tecnici, lasciano prevedere un aumento dei prezzi e, di conseguenza, il rallentamento della crescita. Risultati che hanno fatto “gioire” Donald Trump, tanto da essersi lasciato andare in dichiarazioni che, per un Presidente di un Paese come l’America, non depongono bene: “E’ un grande momento – ha aggiunto – per arricchirsi”. Cosa che, secondo i tecnici, non si può dire per l’Italia, poiché la “Borsa” sarebbe crollata del 6,5 per cento e la Banca d’Italia avrebbe ridotto le stime sul PIL di due punti, riservandosi altri tre punti per il prossimo anno. Tutto è determinato dal “raffreddamento” tra i Paesi europei, poiché la “Borsa” sarebbe crollata del 6,5 percento e la Banca d’Italia riduce le stime sul Pil di due punti, riservandosi altri tre punti per il prossimo anno e due per il 2027.
Il problema sarebbe dovuto al raffreddamento tra i Paesi europei. Francia e Spagna hanno già avviato iniziative per evitare che le loro economie abbiano a subire ulteriori costi doganali. La Germania verrebbe colpita con 34 miliardi di Euro; mentre l’Italia perderebbe 14 miliardi. I settori più penalizzati variano dai macchinari; alla farmaceutica; all’agroalimentare. Un effetto devastante per l’economia! Addirittura si sostiene che, se non dovessero intervenire iniziative equilibrate da parte dell’Unione Europea, si andrebbe incontro a momenti difficili per tutti i Paesi d’Europa. L’obiettivo del Presidente Donald Trump si va facendo sempre più chiaro: mandare in rosso i mercati finanziari di tutti i Paesi.