MAIERATO Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl alle spalle ha una lunga esperienza sui temi della sanità in ambito nazionale. Chi meglio di lui, quindi, può dire se in Calabria il settore sta attraversando un periodo di discontinuità rispetto al passato?
«Io diverse volte – ha detto Ganga al Corriere della Calabria a margine del Congresso della Cisl Magna Grecia di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia tenutosi oggi a Maierato, dal titolo “Il coraggio della partecipazione per essere generatori di futuro” – ho accompagnato i segretari generali della Calabria dal ministro della Salute per cercare di invertire la rotta della sanità calabrese. Sono anni che mi occupo di sanità e non c’è stata regione che ha voluto un’inversione di tendenza sul tema sanitario come la Calabria, così come non c’è stata organizzazione impegnata per questa inversione di tendenza come la Cisl. Questo lo debbo dire perché non ho mai accompagnato dal ministro altre regioni. Questo per dire che c’è una fortissima volontà di uscire dalla situazione in cui la sanità calabrese si è ritrovata. Dopo anni di commissariamento, ci sono dei segnali molto importanti all’interno del sistema sanitario di questa regione. Si è imboccata la via giusta per uscirne e bisogna fare in modo che le risorse della missione sei del Pnrr vengano veramente utilizzate».
«Qua si è parlato dell’ospedale di Catanzaro – ha aggiunto Ganga – di un nuovo ospedale impensabile, che le risorse ritornino a Roma. Soprattutto quelle dell’edilizia sanitaria, noto che spesso non vengono utilizzate e vengono rimesse in economia, come si suol dire con un termine tecnico. Bisogna creare le condizioni affinché i giovani che si formano come medici, come infermieri e come professionisti sanitari, in Calabria ci rimangano. E qui la sfida è molto importante, è una sfida che va oltre il settore sanitario».
«Senza le organizzazioni sindacali e senza la Cisl – ha spiegato ancora Ganga – probabilmente saremmo ancora in mezzo al guado, o anzi molto prima della metà del guado. Quindi lo dico chiaramente perché conosco l’argomento: la rappresentanza sindacale ha accompagnato l’asset di questa regione, l’ha visto come un asset economico importante, l’ha visto come industria sanitaria. La rappresentanza sindacale della Cisl è stanca di vedere palesata in Calabria una situazione tra poveri e ricchi di salute. Si tratta di una delle più grandi critiche che questo tempo ha restituito a questa regione. Ecco perché ripartire dalla Calabria è fondamentale ed è importante ripartire dal sistema pubblico, perché dà come i cittadini percepiscono il pubblico, percepiscono anche il grado di democrazia che c’è in una regione e in una nazione. Qui c’è stato un momento in cui i servizi pubblici hanno dovuto fare i conti con situazioni di palese criticità. Allora – ha concluso Ganga – investire sul pubblico, sui servizi, sulla restituzione dei diritti in tempi normali ai cittadini e alle cittadine calabresi ritengo che sia un’opzione strategica che bene fanno la Cisl calabrese e della Magna Grecia a rilanciare». (redazione@corrierecal.it)
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