GHIONNA «Lo abbiamo già detto in occasione della presentazione della nostra candidatura e lo ripetiamo: la zona industriale di Rende deve essere rilanciata soprattutto sotto l’aspetto dei servizi. Un agglomerato che conta 300 imprese e vede un transito di circa 2500 persone al giorno non può essere ridotto così con le strade costellate da buche e i pochi marciapiedi presenti sconnessi». Lo afferma in una nota il candidato a sindaco di Rende Marco Saverio Ghionna. «La zona industriale è stata certamente una buona intuizione, ma si è fermata lì. La sua realizzazione lascia piuttosto perplessi perché non si è pensato, ad esempio, al traffico dei mezzi pesanti, non si è pensato ad una illuminazione pubblica adeguata, è carente persino la segnaletica. Anche negli anni seguenti la zona industriale non ha avuto l’attenzione che merita, basti pensare che il programma di Agenda urbana non ha lontanamente toccato l’area e non è stata programmata nessuna attività di miglioramento della zona, mentre, di contro, i finanziamenti ottenuti da anni non si riescono a mettere a terra».
«Il segnale di città del futuro – continua – non può che passare dalla zona industriale dove gli imprenditori devono essere felici di investire per l’alta qualità dei servizi, anche dal punto di vista delle più moderne tecnologie, e non devono vedere depauperare il valore dei loro investimenti, dei loro terreni, dei loro capannoni per sciatteria gestionale. Bisogna lavorare per il cablaggio complessivo dell’area in modo da ospitare aziende ad alto tasso di innovazione e in grado di effettuare un reale trasferimento di competenze dall’università al territorio. Questa zona può conoscere una nuova stagione anche attraverso la creazione di spazi di coworking dedicati alle giovani start up che potranno contare su una serie di servizi all’avanguardia. Oltre alla dotazione tecnologia va dato un occhio di riguardo alla qualità della vita dei lavoratori. Vanno installate, quindi, centraline per un monitoraggio costante della qualità dell’aria. Vanno chiusi in fretta i troppi cantieri ancora aperti e dobbiamo rendere più accogliente questo luogo che deve diventare simbolo della Rende del domani. Per questo pensiamo anche alla realizzazione di un asilo nido a disposizione delle tante lavoratrici che insistono nell’area per una sempre maggiore conciliazione dei tempi famiglia/lavoro. Abbiamo in mente una nuova era per il rilancio dell’area industriale. Una visione normale del futuro».
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